Botte alla compagna, finisce in manette

Rimini

CESENA. Lei ha 22 anni, lui 25. Assieme hanno un figlio piccolo di appena 2 anni. Un bimbo che nel fine settimana veniva spesso mandato a dormire dai nonni. Perché “papà” quando beve, diventa violento e la giovane madre non vuole rischiare di far vedere al figlio scene violente. La goccia che ha fatto traboccare il vaso ad inizio weekend.

Nella notte tra venerdì e sabato, nella loro casa di Torre del Moro, i poliziotti del Commissariato hanno arrestato il 25enne. Per la prima volta è stata applicata a Cesena nella forma più incisiva la nuova legge che cerca di tutelare le donne dai reati di femminicidio.

Il decreto legge 93/2013 (che ha preso vita operativa nell’agosto di quell’anno) prevede anche l’ammonimento come “macchia” sulla fedina penale. Un elemento che spesso basta a placare uomini violenti. Una legge che al suo vertice contempla anche l’arresto in flagranza di reato. Ed è ciò che è avvenuto per il 25enne del quale non riportiamo elementi identificativi particolari per non rendere immediatamente riconoscibile anche la vittima delle percosse.

Lui, 25 anni, da poco un lavoro, ha precedenti per reati legati all’uso di droga ed abuso d’alcol.

Le indagini hanno messo in evidenza che, spesso, nel fine settimana beve, a volte beve troppo, altre volte questi eccessi lo portano a scenate di gelosia improvvise e violente nei confronti della giovane compagna. Che, sempre dai primi accertamenti di polizia, veniva picchiata ma si limitava, al massimo a chiedere aiuto ad un amico di lui che, intervenendo, spesso evitava il degenerare della situazione.

All’ 1.20 circa di sabato la situazione era degenerata. In casa la coppia era senza il figlio portato dai nonni per la notte prima di uscire a “far serata”. Sono stati i vicini di casa a chiamare il 113 perché da quell’appartamento, da circa 20 minuti, le urla ed i colpi erano tali da non lasciare dubbi su cosa stesse succedendo.

Sul posto è arrivata una pattuglia del Comissariato di Cesena composta da tre agenti, di cui una donna. Mentre questa aiutava la vittima delle percosse, che era stata colpita a pugni e calci e si era rifugiata in bagno, il 25enne non accennava certo a calmarsi o a negare i fatti. Ha ribadito agli agenti di aver picchiato, si è auto lesionato colpendo con un pugno una porta ed è anche uscito all’esterno del condominio per minacciare i vicini di casa di morte perché avevano “osato” chiamare la polizia. La serata è finita prima in ospedale (dove la donna è stata refertata con 8 giorni di prognosi e l’uomo con 4 giorni) poi in Commissariato dove alle manette fatte scattare dagli agenti si è sommata anche la denuncia della compagna. Che, comunque, grazie alla nuova legge non sarebbe stata vincolante per procedere.

Il 25enne è stato rinchiuso in cella a disposizione del Pm Marilù Gattelli. Di ieri la convalida dell’arresto. L’uomo è tornato in carcere dopo aver parlato col giudice Luisa Del Bianco che si è riservata la decisione.

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