Club scambisti, ricorso in vista

Rimini

CESENATICO. Club per scambisti: la difesa sta valutando un ricorso al Tribunale del Riesame dopo il sequestro dei giorni scorsi. Lo annuncia l’avvocato cesenate Alessandro Sintucci.

Due le principali linee di difesa. Da un lato c’è il problema degli abusi edilizi. La società di gestione ha già preso contatti con il proprietario del capannone - un cesenaticense - chiedendo di sanare l’abuso contestato. Si tratta di un pezzo in lamiera che allunga di fatto il capannone e per il quale si va verso la sistemazione o addirittura l’abbattimento.

Una volta sistemati i problemi di natura edilizia si apre l’altro aspetto della vicenda. La contestazione fatta è che non sia un circolo privato accessibile solo ai soci, ma si tratti di un pubblico esercizio di fatto aperto a tutti. Ovviamente per la difesa non è così e lo testimonierebbe il fatto che al momento del primo sopralluogo, quello notturno, la quindicina di persone presenti era tutta regolarmente tesserata. E quindi la linea difensiva è che si tratti di una associazione tra persone che liberamente ricercano le stesse “finalità culturali”. Oltre tutto, in caso di ricorso la difesa potrebbe avere accesso anche agli atti sequestrati, come ad esempio il libro dei soci.

Comunque vada, il 2013 per il club di via Cantalupo è chiuso, anche perchè qualora fosse deciso di presentare il ricorso, occorrerebbero comunque alcune settimane per poterlo eventualmente vincere e per riaprire il locale.

La polizia municipale è tornata lunedì scorso a notificare ai gestori del Club 18C di via Cantalupo un ordine di sequestro preventivo e per mettere quindi i sigilli al locale per scambisti. La decisione è del Gip Rita Chierici, che ha firmato la richiesta di sequestro preventivo avanzata dal Pm Vincenzo Bartolozzi. Il sequestro fa seguito al precedente controllo della polizia municipale guidata da Alessandro Scarpellini, che aveva sequestrato permessi e carte varie. Per la Procura si ravviserebbero potenzialmente reati “di pericolo” assieme all’assenza delle autorizzazioni e di tutte quelle regole di sicurezza (tipologia di materiali, vie di fuga) che sono necessarie per tenere aperto quello che viene considerato un locale pubblico.

Il primo blitz all’interno del Club 18 C era stato fatto dalla polizia municipale sabato 14 dicembre. Il locale era aperto da appena una settimana anche se su internet le sue attività venivano reclamizzate da più tempo. Stando al sito si tratta di un locale esplicitamente aperto a chi cerca sesso e scambi di coppia. Gli agenti contestarono una serie di reati alla gestrice cervese (G.F., 40 anni) del capannone diventato locale a luci rosse. Il locale ora chiuso è dotato all’interno di tanti spazi organizzati per mettere a proprio agio chi cerca compagnia erotica.

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