Vigili: nei guai Comune e comandante

Rimini

CESENA. Le tensioni causate dalla riorganizzazione della polizia municipale di Cesena, messa in campo nel biennio 2011-2012, diventano una doccia fredda rovesciata dal giudice sul Comune e sull’ormai ex comandante Ernesto Grippo. Ha fatto centro l’azione legale intentata da Laura Gennaretti, ex vice comandante, che lamentava un’ingiusta dequalificazione disposta da Grippo, che le aveva tolto la posizione di numero due del Corpo dei vigili. E lo accusava di avere avuto atteggiamenti che sconfinavano nel mobbing.

Assistita dall’avvocato Stefano Spinelli, Laura Gennaretti ha ottenuto una doppia vittoria in tribunale a Forlì. Il magistrato Cortesi, chiamato a pronunciarsi nella funzione di giudice del lavoro, ha ordinato prima di tutto che le venga riassegnato il vecchio ruolo, da cui era stata declassata, sia per quel che riguarda le mansioni sia a livello di qualifica. Inoltre, è stato disposto un risarcimento di oltre 100 mila euro, che il Comune dovrà sborsare (salvo poi rivalersi nei confronti del comandante Grippo, se ce ne saranno gli estremi). La cifra è la somma di 65 mila euro riconosciuti per il danno professionale subito, 10 mila per il danno patrimoniale e 31 mila per il danno biologico. Il tutto comprensivo dei vari interessi.

Ma non è finita qui. E’ stata anche annullata la sanzione disciplinare che era stata rifilata alla Gennaretti lo scorso agosto. E - cosa ancora più rilevante - il giudice ha disapplicato la riorganizzazione che era stato effettuata da Grippo, attraverso due determine, risalenti agli anno 2011 e 2012.

Questa decisione spalanca le porte a scenari molto allarmanti per il Comune e per il comandante, che dal 1° luglio abbandonerà Cesena per prendere le redini della polizia municipale de L’Aquila. Il braccio di ferro legale con la ex vice comandante Gennaretti non è infatti isolato. Ci sono situazioni molto simili, anzi con risvolti apparentemente più pesanti nei confronti di Palazzo Albornoz e di Grippo. Il più noto è quello che vede coinvolto l’ispettore Paolo Zamagni, la cui vicenda ricalca quella della Gennaretti, a parte la diversità di “grado”. Ma ci sono anche un altro paio di contenziosi che si sono aperti più di recente più o meno inquadrabili nella stessa casistica. Per quel che riguarda Zamagni, che ha denunciato di essere stato mobbizzato, la sentenza è attesa per il mese di ottobre. Anche lui, ad un certo punto, è stato spostato all’Ufficio contravvenzioni, così come è stato fatto con la Gennaretti. In quest’ultimo caso il declassamento è stato palese, perché da una responsabilità quale vice su tutti i settori della polizia municipale si è vista messa a capo di una singola branca. E questa mossa è stata decisa in barba al fatto che lei era l’unica, all’interno del Corpo dei vigili cesenati, ad avere il grado di commissario. Tra l’altro, mentre in un primo tempo la riorganizzazione era sembrata rispondere ad una volontà di cancellare la figura del vicecomandante, successivamente Grippo si è fatto affiancare da un “vicario”. Una funzione che, al di là della denominazione, è stata indicata da chi ha contestato l’operazione come la reintroduzione di quel ruolo di vicecomandante che era stato soppresso.

Come si vede, la vicenda su cui si è pronunciato il giudice Cortesi è molto complessa. Ed averla dipanata può avere riflessi su un’altra lunga serie di casi simili ed aprire la strada ad un ripensamento complessivo e radicale dell’assetto targato Grippo. Un fardello sulle spalle della nuova amministrazione comunale e del comandante che sarà chiamato a sostituire quello abruzzese in uscita.

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