Pubbli-bici in centro a Cesena sparite dopo l’esposto

Cesena

CESENA. Dopo quattro mesi di presenza in pianta stabile all’incrocio tra via Cesare Battisti e le vie Curiel e Fratelli Rosselli, con incursioni per qualche giorno anche accanto alla Biblioteca Malatestiana e all’ingresso di piazza del Popolo, le pubbli-bici sono sparite. A distanza di qualche giorno dalla presentazione di un esposto inviato da un cittadino al sindaco, che lo ha girato alla polizia municipale, quei veicoli adattati come supporti per messaggi pubblicitari sono stati portati via. Precisamente, si sono volatilizzati dal 21 gennaio, il giorno stesso in cui è stata data notizia dell’esposto su queste pagine.

Sparizione misteriosa

Non è però dato sapere se sia stata un’iniziativa di chi gestisce quella attività promozionale o se ci sia stato un intervento dei vigili. La questione, nonostante ripetute segnalazioni di chi sosteneva che c’erano irregolarità nell’utilizzo delle pubbli-bici, è stata infatti ritenuta non così prioritaria da uscire dal novero di quelle definite «attività ordinarie». Quindi sembra che non siano state fatte verifiche mirate, ma solo i “normali” controlli e la polizia municipale non ha reso noto se siano state fatte sanzioni o presi provvedimenti, come multe, rimozioni o addirittura sequestri.

In regola con l’imposta

La vicenda, per il momento, resta quindi un po’ nebulosa, ed è un peccato perché sarebbe utile chiarire se le contestazioni fatte da alcuni cittadini contro le pubbli-bici siano fondate o no. L’unica cosa certa è che da tre settimane in via Battisti non c’è più traccia di quei velocipedi posteggiati sui marciapiedi, ai quali veniva aggiunto e poi tolto “a singhiozzo” un mini-rimorchio per reggere pannelli pubblicitari.

Una cosa si può però dire. Se è stata commessa qualche infrazione, ha a che fare con il Codice della Strada e non con le incombenze fiscali. All’ufficio affissioni del Comune era stata infatti versata la dovuta imposta per la pubblicità per quei messaggi. E tra l’altro, come previsto, erano stati comunicati i vari dati. Comprese le dimensioni dei cartelli pubblicitari.

Le dimensioni dei cartelli

Nell’esposto presentato quell’aspetto viene indicato come la trasgressione più lapalissiana. Il Codice della strada stabilisce infatti che l’altezza dei cartelli pubblicitari annessi a velocipedi non possa superare 1 metro. La “statura” di quelli installati sulle pubblici-bici di via Battisti era invece attorno a 1 metro e mezzo, forse anche qualcosa in più. C’è chi osserva che non dovrebbe essere difficile verificare il rispetto di quella regola: «Incrociando quanto ha dichiarato agli uffici preposti il titolare di quell’attività pubblicitaria - dice un cittadino - e quanto documentato in tante foto scattate dai cittadini che hanno seguito la questione (e pubblicate anche sul “Corriere di Cesena”, ndr) non dovrebbe essere difficile verificare il rispetto o meno di quella regola».

Altre possibili irregolarità

Chi si è interessato a quello che col tempo è diventato un piccolo caso ha comunque indicato nelle scorse settimane numerose presunte infrazioni, ovviamente tutte da verificare. Il fatto che le pubbli-bici non avessero catarifrangenti o dispositivi luminosi, la loro instabilità provocata dal “carico” supplementare (è documentato almeno un caso di caduta, forse per folate di vento o forse per un urto di qualche passante), l’aggiunta alla ruota posteriore di uno spuntone sporgente a cui attaccare il carrellino porta-pubblicità sono alcuni punti dubbi segnalati dai cittadini. Così come il fatto che a volte siano state legate a pali dell’illuminazione pubblica o siano state posizionate su aiuole verdi. E, ancora, qualche cittadino ha puntato l’indice contro la distanza molto ravvicinata all’incrocio semaforico (vietata perché le pubblicità vengono considerate insidiose fonti di distrazione) e il fatto che, a volte con i cartelli montati e a volte senza, quelle pubbli-bici sono rimaste fisse nello stesso punto per diverse settimane.

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