Omicidio di Cesenatico, via al processo. La nipote chiede i domiciliari, decisione ancora sospesa
Imputata davanti alla corte d’Assise di Forlì presieduta da Rossella Talia (a latere Marco De Leva) e al sostituto procuratore Sara Posa la nipote Paola Benini, 56 anni, arrestata il 15 marzo 2018 per quello che allora era un tentato omicidio e che si è trasformato nell’accusa di omicidio dopo il decesso dell’anziano parente disabile.
I fatti contestati
L’aggressione avvenne nell’abitazione della vittima (a poca distanza da quella dell’accusata) in via Saltarelli nel quartiere Madonnina Santa Teresa. Benini venne ferito alla testa e al corpo con un corpo contundente mai ritrovato, e non seppe mai riferire chi fosse stato il suo aggressore. Era una persona ipovedente e abitudinaria. Chi lo ha aggredito (forse per un movente di natura economica) sapeva che sarebbe rientrato grossomodo a quell’ora dal bar in cui si recava ogni giorno dopo pranzo.
Chiesti i domiciliari
La nipote, difesa dall’avvocato cesenaticense Flora Mattiello e dal riminese Francesco Pisciotti, ha chiesto la scarcerazione e la possibilità di finire ai domiciliari. Decisione sulla quale ancora i giudici non si sono espressi. Per ora quindi la donna resta dentro. Normalmente decisioni simili vengono prese nel giro di non più di 5 giorni ma a stamane ancora il tribunale non si era pronunciato e se non verrà sciolta la riserva in giornata la nipote resterà in cella almeno fino alla riapertura degli uffici giudiziari lunedì.