E45 chiusa, via libera ai primi fondi per imprese e cittadini di Cesenate e Riminese

Cesena

CESENA. Via libera al primo stanziamento di 250.000 euro per dare una mano a imprese, lavoratori e cittadini più colpiti dalla chiusura della E45, mentre altri fondi sono "in corso d'esame" e mentre si è ancora in attesa della risposta del Governo sull'emergenza nazionale che l'Emilia-Romagna ha chiesto assieme alla Toscana e all'Umbria.

La Giunta di viale Aldo Moro oggi ha quindi approvato la delibera per i primi aiuti per la Valle del Savio e dei comuni di Roncofreddo e Sogliano al Rubicone, nel Cesenate, e Sant’Agata Feltria, nel Riminese, fondi che saranno gestiti direttamente dalle amministrazioni coinvolte. "Abbiamo messo a disposizione le risorse per dare una risposta alle imprese e ai lavoratori del territorio e garantire la prosecuzione dell'anno scolastico per gli studenti, soprattutto di Bagno di Romagna e Verghereto - sottolinea l'assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo -. Stiamo lavorando insieme agli amministratori locali, in raccordo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali, in modo da monitorare la situazione da vicino e per poter intervenire laddove, in provincia di Forlì-Cesena o nel resto della Romagna, dovessero emergere ulteriori problemi direttamente collegati alla chiusura della E45". Accanto alle risorse previste dallo stato di crisi regionale, la Regione ha deciso di estendere alle imprese della zona direttamente colpite il contributo, in termini di ristoro di Irap, già previsto dalla legge di bilancio per le aziende dei comuni montani: tutte le imprese danneggiate dalla chiusura della E45 potranno quindi godere automaticamente di questo beneficio già pagata nel 2018.

Nel frattempo il sindaco di Verghereto, Enrico Salvi, chiede la “riapertura totale” del viadotto Puleto, “non solo delle corsie di sorpasso come invece auspicato dall’Anas ritenendo che l’apertura solo al traffico leggero non sia sufficiente per sbloccare la situazione le ripercussioni economiche. Per Salvi la struttura non sarebbe “a rischio” e la misura adottata dalla Procura di Arezzo “un eccesso di precauzione”.

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