Scoperta a Roncofreddo un'opera muraria di Malmerendi

Cesena

MONTECODRUZZO. Straordinaria scoperta di un’opera pittorica muraria del pittore Malmerendi. Dopo un lungo studio il rinvenimento è avvenuto nei dintorni di Montecodruzzo dall’equipe di Andrea Antonioli, direttore del museo Renzi, assieme a due funzionarie della Soprintendenza di Ravenna

Riemersa pittura parietale

Una scoperta inaspettata e straordinaria quella messa a segno dallo staff del museo e biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea di Borghi. Dopo studi e approfondite analisi catastali e topografiche, i giorni scorsi, un’equipe di ricerca coordinata dal direttore Andrea Antonioli, ha rinvenuto nel territorio di Montecodruzzo, in Comune di Roncofreddo, un pittura parietale a rilievo. Dalle ricerche effettuate è da attribuire a Giovanni Malmerendi detto Giannetto (1893-1968), noto pittore, incisore e ceramista originario di Faenza che poi ha vissuto nel cesenate. Il ritrovamento avviene a 50 anni dalla scomparsa dell’artista e lo scorso 3 novembre ricorrevano anche 125 anni della nascita.

Folto gruppo di ricercatori

Il gruppo dei ricercatori era composto dal presidente del museo Renzi, Nevio Magnani, e dai collaboratori di Antonioli, Giampaolo Grilli, Alessandro Ricci (presidente del gruppo cesenate dell’Unione nazionale ufficiali in congedo d’Italia), Alberta Taioli, Marinella Franceschini, unitamente ai componenti dell’Unuci di Faenza, il presidente Enrico Signorelli e Maurizio Melandri, accompagnati dagli escursionisti Valter Molari e Sergio Faedi. L’opera si trova in una profonda e appartata gola completamente invasa dalla vegetazione, un dipinto sulla parete nord di un casolare rurale diroccato e abbandonato intorno agli anni ’60.

La Soprintendenza presente

Considerata l’importanza del rinvenimento hanno preso parte alla ricerca anche le funzionarie della Soprintendenza dei beni archeologici di Ravenna, Luisa Tori (storica dell’arte) e Romina Pirraglia (archeologa). La Soprintendenza, infatti, ha subito preso in grande considerazione la ricerca di Antonioli e del suo staff, sia collaborando nelle ricerche, sia valutando ora le possibilità di recupero e conservazione della pittura, mentre sono iniziate approfondite indagini artistiche per confermare la paternità del lavoro murale ricondotta al Malmerendi.

Soddisfazione per ritrovamento

«La pittura si stende su diversi strati di intonacatura - sottolinea Antonioli - e reca incisa l’immagine raffigurante San Giorgio su cavallo bianco che colpisce mortalmente il drago. È rimasta totalmente celata per 74 anni dalla folta boscaglia e protetta da un robusto rivestimento di edera. Dopo tre quarti di secolo d’abbandono l’inedito ritrovamento deve essere considerato eccezionale nel suo genere, così come considerevole è stato lo sforzo e la fatica nei diversi tentativi dello staff di ricerca per raggiungere quel luogo abbandonato e raggiungibile solo dopo oltre un’ora e mezza di marcia».

I dati dell’opera pittorica

«La pittura misura circa 90x65 - aggiunge Grilli - fu stesa su strati d’intonacatura di diverso colore con uno spessore tra 1 e 1,5 centimetri; reca l’incisione ancora abbastanza nitida in rilievo operata con materiale legnoso di fortuna, mancando al Malmerendi gli strumenti di lavoro persi durante il celere sfollamento durante il secondo conflitto mondiale in direzione delle colline cesenati. Le ricerche e le testimonianze che abbiamo raccolto confermano che il pittore abitò per qualche tempo in quella casa. Nonostante i rilevanti danni provocati dal tempo e dalle intemperie, il colore rosso parzialmente sbiadito del murale mantiene la presenza di fondo e ospita il cavaliere e il drago rifilato in sovraesposizione di strato bianco».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui