Cesena dichiara guerra alle bici pubblicitarie. Ultimatum dei vigili

È accaduto due sere fa, ripetendo quanto era stato fatto qualche settimana fa con un paio di bici abbandonate nella stessa strada, legate a supporti fissi. Ma si trattava di bici normali. Questa volta è spuntato invece un modello munito di un “rimorchio” costituito da una sbarra ancorata alla ruota posteriore, che viene usata come supporto su cui esporre messaggi pubblicitari. Come era capitato in occasione de precedente “ultimatum” dei vigili, anche questo ha fatto centro: ieri la bici che era stata lasciata a pochi metri dal semaforo all’incrocio con via Curiel e via Fratelli Rosselli, legata con una catena al lampione e senza pannello della pubblicità, non c’era più. In compenso, ne sono però spuntate due dello stesso tipo, posizionate a breve distanza.
Le verifiche sono scattate dopo che qualche cittadino ha segnalato alla polizia municipale quella che considera una cattiva abitudine che sta prendendo piede da alcuni giorni. Oltre a chiedersi se quella forma di pubblicità sia stata autorizzata e tassata, c’è chi si domanda se sia lecito farla in quel modo, cioè «senza rispettare le distanze minime dagli incroci imposte per quel genere di messaggi e piazzandole in punti in cui possono creare intralci». E che «possono anche costituire un pericolo, perché lo spuntone dietro la ruota, soprattutto quando è buio, può passare inosservato, facendo inciampare i pedoni».
Per il momento, i vigili sono intervenuti con la loro intimazione in applicazione dell’articolo 26 del Codice di convivenza civile, che recita che è vietato abbandonare biciclette o ciclomotori privi di targa o numero di telaio legandoli alle panchine, agli oggetti di arredo urbano e ad altri manufatti».