Nel Cesenate attesa una vendemmia molto positiva

L’azienda Terre Giunchi, con Cantina annessa sita in via Tranzano produce Sangiovese, Trebbiano e Albana. Una piccola produzione di Albana è destinata al passito con una tecnica di essiccazione del tutto naturale, su graticci. La produzione è di sole 1000 bottiglie di "Essia", mentre il Sangiovese assume tre etichette: Nomina (Igt), Attesa (Superiore), Sapiente (Riserva).
Giunchi è un imprenditore a tutto tondo. Conduce un vero agriturismo (non di quelli aperti 7 giorni su 7 e con la coca cola ai tavoli) dove è possibile mangiare solo nel fine settimana, in un casolare rustico ristrutturato nelle colline di Ponte Abbadesse.
«Ad Agricola-Casa e Bottega - dice Giunchi - abbiamo un’attenzione maniacale per i prodotti aziendali. Ad esempio i prodotti tipo sfoglia e piadina non solo sono fatti a mano, ma le farine provengono dai cereali di nostra produzione macinati al mulino Pransani di Bivio Montegelli. L’olio e il vino sono dei nostri poderi e gli ospiti possono anche acquistarlo direttamente in cantina o agriturismo».
Un dato interessante: nell’ultimo anno è aumentata al di sopra di ogni aspettativa la richiesta di ospitalità nelle 4 camere di Agricola, segno che anche le colline cesenati hanno una certa attrattiva. «L’85% delle richieste arriva tramite booking - conferma il titolare - e per lo più si tratta di gente di passaggio che ha bisogno di un appoggio per un paio di notti. Siamo vicini al centro città ma in una valle isolata. Il rustico ristrutturato piace soprattutto agli stranieri che fanno anche incetta di prodotti tipici della nostra azienda». I più stretti collaboratori di Giunchi sono Carlo Caraccini (chef), Sandro Biondi (responsabile di sala) e Federica Giordani (organizzatrice).
Giunchi sostiene che il territorio cesenate ha buone potenzialità dal punto di vista agro-turistico-recettivo, però occorre anche sapersi proporre con qualcosa di nuovo. E a lui la fantasia non manca dato che è stato il promotore di Scamporella, la cena in mezzo al campo degli ulivi che poi, in tanti, gli hanno scopiazzato. «Ma non ci fermiamo qui - conclude - in quanto occorre sapersi sempre rinnovare. Credo che un imprenditore agricolo, al giorno d’oggi, debba essere in continua evoluzione».