Ricerca cesenate scopre un rimedio contro l’obesità

Rimini

CESENA. Gli stati infiammatori tipici delle problematiche legate all’obesità anche giovanile si possono combattere con una nuova arma. Un estratto della corteccia di castagne che è stato isolato e perfezionato da un cesenate all’Università di Bologna.

La scoperta è stata fatta da Matteo Micucci, cesenate che nella vita si occupa costantemente all’Università di Bologna di ricerca scientifica negli ambiti della Chimica Farmaceutica, della Chimica degli Alimenti, e della Nutraceutica.

La ricerca

«Il sovrappeso e l’obesità - spiega lo stesso medico cesenate - sono fortemente aumentati, negli ultimi anni, in tutte le fasce di età. Un punto che è bene considerare con attenzione è rappresentato dal problema dell’obesità tra i più piccoli. L’obesità anche in ambito pediatrico è un elemento ahimè sempre più presente».

Le abitudini alimentari e lo stile di vita contribuiscono in maniera decisiva all’incidenza ed alla gravità di tali condizioni. «L’esordio dell’obesità è il risultato di elementi multifattoriali, quali stile di vita sedentario, fattori ambientali, alimentazione scorretta - in particolare quella ricca di grassi, zuccheri e povera di alimenti vegetali - Ma anche predisposizione genetica. È noto che l’obesità innesca un’infiammazione di basso grado in numerosi tessuti ed organi come, ad esempio, il fegato».

La storia

Nei soggetti obesi, l’accumulo dei grassi e l’infiammazione cronica sono associati ad un incremento dello stress ossidativo che comporta l’alterazione di numerose funzioni dell’organismo. «La ricerca di farmaci contro l’obesità risale alla fine dell’800, quando i medici sperimentavano la tiroide essiccata come approccio a questo disturbo. Nella prima metà del secolo scorso, furono sperimentate varie molecole con esiti incerti. È all’inizio degli anni ’90 del secolo scorso che si iniziano a testare, tra gli altri, la fenfluramina e la fentermina. Da allora fino ad oggi, sono stati fatti numerosi passi in avanti nel campo della Ricerca Scientifica ed in particolare della Chimica Farmaceutica. Di fatti è stato possibile assistere alla nascita di molecole antiobesità in grado di agire su target molecolari specifici».

La scoperta

«Negli ultimi anni - dettaglia il ricercatore cesenate - si è evidenziata la necessità di identificare strumenti in grado di modulare molteplici network molecolari e di agire su differenti parametri fisiologici, tentando di “toccare” non solo il metabolismo, ma anche l’infiammazione, lo stress ossidativo e molte altre alterazioni come quella di pertinenza epatica, ad esempio. Grazie ad esplorazioni scientifiche nei settori della Chimica Farmaceutica e della Chimica degli alimenti è stato possibile identificare sostanze attive nel regno vegetale, provenienti sia da organismi marini che terrestri». In particolare, l’ultima scoperta firmata Micucci, del Gruppo di Ricerca coordinato dai professori Alberto Chiarini e Roberta Budriesi, riguarda una sperimentazione condotta su un modello sperimentale di obesità.

«In questo studio abbiamo dimostrato, per la prima volta, che un estratto proveniente dalla corteccia del castagno (Castanea sativa Mill.) è in grado di ridurre l’infiammazione, lo stress ossidativo e le alterazioni epatiche presenti invece nel gruppo non trattato. Tale estratto, chimicamente caratterizzato, è inoltre, in grado di ripristinare, nel nostro modello sperimentale, la contrattilità e potenzialmente la funzionalità, della muscolatura liscia del tratto gastrointestinale. Ritengo di poter affermare che tali effetti siano, in misura prevalente, ascrivibili alla presenza di ellagitannini, identificati nella miscela. Le possibili applicazioni sono molteplici e concernono l’ambito della Nutraceutica, che, ancora una volta, mette in luce nuovi possibili approcci all’obesità».

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