Due settimane di lavoro per ripulire la fontana deturpata

Cesena

CESENA. Serviranno almeno due settimane per ripulire la fontana Masini, imbrattata da colori che si sono sciolti dopo che un neolaureato in Psicologia ne è stato ricoperto e poi è stato gettato in acqua da un amico, durante una festa troppo sopra le righe. L’intervento verrà realizzato a partire da inizio agosto. Al momento è difficile quantificare quanto si spenderà, ma si ragiona nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro. Il Comune dispone di una copertura assicurativa, ma i due giovani del territorio forlivese che nella serata di giovedì scorso hanno combinato il guaio saranno poi chiamati a risarcire il danno.

La restauratrice

Ieri mattina, come era stato concordato già la settimana scorsa, il sindaco Paolo Lucchi e l’architetto Giuseppe Leoni, del settore Edilizia Pubblica del Comune di Cesena, hanno effettuato un sopralluogo insieme ad Amelia Negretti. Quest’ultima è la restauratrice che ha seguito l’ultimo restauro della fontana, dal 2008 al 2010. È stata chiamata per valutare quali interventi mettere in campo per la pulitura delle parti scultoree danneggiate.

L’esperta ha confermato l’urgenza di intervenire e ha sottolineato che è necessario utilizzare una metodologia di intervento che sia di tipo restaurativo. Su sua indicazione, si procederà quindi con un intervento di pulitura chimica delle macchie, valutando come rispondano al trattamento. «Se la risposta sarà positiva, come pensiamo e ci auguriamo - dichiara il sindaco - l’intero intervento durerà non meno di due settimane».

Lettera alla Soprintendenza

A questo punto- prosegue Lucchi - «i nostri uffici scriveranno alla Soprintendenza, con cui dobbiamo concordare ogni intervento sulla fontana, per anticipare come intenderemmo muoverci. Non appena avremo ricevuto da Ravenna il nulla osta per procedere, la fontana verrà transennata e partiranno i lavori. Prima di vederla tornare alla normalità, bisognerà probabilmente attendere la fine del mese di agosto».

Formalizzate le denunce

Tornando ai responsabili, dopo l’individuazione, che è stata semplice anche perché si sono presentati spontaneamente riconoscendo le proprie colpe, il sindaco conferma che sono scattate le denunce: «Abbiamo fatto ciò che era nostro dovere fare. Ora spetterà agli organi interessati decidere come procedere».

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