Sesso in ospedale tra medico e paziente, scambi di accuse dopo la scoperta shock

Rimini

CESENA. Si era fatta visitare da un medico del Bufalini per un ascesso a un gluteo, dovuto a un’iniezione non correttamente eseguita ma quella prestazione sanitaria si è rivelata galeotta. Il professionista e la paziente, entrambi poco più che quarantenni, sono entrati subito in confidenza, trascinati dall’attrazione fisica. A un punto tale che pochi giorni dopo, durante una successiva medicazione, hanno consumato un primo rapporto sessuale all’interno dello studio medico in ospedale.

La relazione e la rottura

Da lì - riferisce la protagonista di questa storia - è nata una relazione durata poco più di tre mesi, con altri momenti piccanti. Più volte all’interno del Bufalini, altre volte fuori. Finché è successo il patatrac, quando la donna è venuta a sapere che quell’amante in camice bianco stava aspettando un figlio dalla moglie. Che fosse sposato lo sapeva già, ma lui le aveva raccontato che il rapporto coniugale era ormai finito. Dopo avere scoperto che non era così, la donna si è sentita quindi presa in giro e ha contattato al telefono la consorte del medico, raccontandole tutto.

Amante a giudizio per stalking

Ora la vicenda è però finita sotto la lente della magistratura, su un doppio binario. Da una parte, il medico ha presentato una denuncia per stalking, sostenendo di essere perseguitato da quella che ha descritto come una semplice paziente che si sarebbe invaghita di lui, ma negando di avere avuto relazioni sessuali. Per valutare se l’accusa sia fondata, è stato già disposto un rinvio a giudizio, con udienza fissata nel prossimo mese di novembre. Intanto, è stata disposta una misura cautelare che obbliga la donna a tenersi a debita distanza sia dall’ex amante sia dalla moglie di lui. Le è stato proibito di avvicinarsi a quest’ultima a meno di 500 metri. La stessa prescrizione era stata inizialmente dettata a protezione del medico, che è assistito dall’avvocato Francesco Barducci, ma poi è stata ridotta a 20 metri.

Le accuse al medico

Dall’altra parte, il racconto della donna, che è difesa dall’avvocato Lucrezia Pasolini e può contare su parecchi messaggi su whatsapp e altri riscontri documentati per suffragare quello che dice, ha inguaiato il professionista. Il fatto che i rapporti sessuali siano stati consumati al Bufalini, dove tra l’altro anche lei lavorava fino a poche settimane fa, ha infatti dato il la a un’indagine che è in corso.

Due le ipotesi di reato al vaglio degli inquirenti. La prima è l’interruzione di pubblico servizio, in quanto l’uomo non avrebbe assolto a quelli che erano i suoi compiti professionali per dedicarsi ad altro. In particolare, qualcuno degli incontri sessuali sarebbe avvenuto quando lui era l’unica guardia medica presente, e quindi il reparto sarebbe stato lasciato completamente scoperto.

Un secondo capo d’imputazione che potrebbe scattare è il peculato, che si verifica quando un pubblico ufficiale o un incaricato di pubblico servizio si appropria di denaro o qualche altro bene mobile di cui ha la disponibilità per ragione del suo ufficio o servizio. In questo caso il medico, da quanto ha rivelato la paziente, avrebbe usato in modo improprio uno dei gel che vengono impiegati in ospedale per alcune prestazioni sanitarie: durante gli incontri bollenti nel proprio studio sarebbe stato applicato come lubrificante per agevolare l’amplesso.

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