Un piano strategico fino al 2029 con svolte su cultura e welfare

Rimini

CESENA. Un « piano strategico» contrassegnato dal numero 2029, che corrisponde all’anno che rappresenta il suo orizzonte temporale decennale, a partire da 2019, quando Cesena avrà una nuova amministrazione comunale. È il perno e il punto più innovativo delle riflessione sviluppate nel corso dell’incontro organizzato nei giorni scorsi dalle associazioni “Energie nuove” e “Paese nuovo”, per lanciare un “Manifesto per Cesena”.

Nella sala del circolo Endas di Villa Chiaviche una sessantina di persone presenti e oltre 20 interventi che si sono susseguiti hanno riempito di contenuti l’appuntamento, coordinato dal presidente e il Vice Presidente di “Paese Nuovo”, Luigi Di Placido e Francesco Beccari. Obiettivo: permettere ai cittadini di esprimersi sul futuro della loro città, ad un anno da importanti elezioni amministrative.

Per «riavvicinare alla politica una consistente fetta della società civile cesenate che non si è sentita coinvolta e valorizzata», si punta a definire «cosa vuole essere Cesena tra dieci anni, con una programmazione di lungo respiro», mixando il contributo di esperti e le forze e le intelligenze più dinamiche presenti in città.

Tra i vari argomenti toccati spiccano la visione territoriale romagnola, la sanità, la cultura, le infrastrutture, il welfare, il lavoro e la semplificazione amministrativa. Inoltre - sottolinea Di Placido - «è emersa in maniera condivisa la necessità di strutturare nuove forme di partecipazione attiva dei cittadini, dopo le insoddisfacente esperienza degli ultimi anni, a partire da quella dei Quartieri».

Mentre si continuano a raccogliere spunti e proposte che possono essere inviate alla mail info@energienuove.eu, tra i promotori dell’incontro si è rafforzata la convinzione che ci siano i margini per recuperare «un protagonismo a quel mondo laico e liberaldemocratico che tanto può contribuire alla crescita dei nostri territori».

Il “riappropriazione” del Bonci, uscendo da Ert, e la creazione di un percorso turistico legato all’archeologia industriale locale, dalle ex miniere di Formignano a luoghi produttivi ancora operativi che conservano testimonianze del passato, sono alcuni degli input lanciati, oltre a un nuovo progetto di welfare che sappia unire pubblico e privato. 

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