Forza Nuova al liceo, appello del Comune all’autorità di ps

Rimini

CESENA. Sono passate due settimane e mezzo, ma ora che il caso sta montando anche l’amministrazione comunale fa sentire la propria voce critica sul presidio organizzato da Forza Nuova all’uscita dal liceo “Ilaria Alpi”. Lo fa con un comunicato diffuso ieri, stimolata da una lettera molto critica su quanto accaduto che è stata firmata da 50 insegnanti e da 6 addetti del personale Ata della scuola che è stata coinvolta suo malgrado in quella manifestazione.

Il sindaco Paolo Lucchi e l’assessora Simona Benedetti non solo si schierano a fianco dei docenti che hanno espresso la loro indignazione, ma invitano le autorità di pubblica sicurezza a prestare maggiore attenzione a certi tipi di iniziative. Anche perché ricordano che fin dallo scorso settembre il consiglio comunale di Cesena ha approvato un ordine del giorno che prevede come requisito ineludibile per la concessione degli spazi pubblici cittadini l’impegno a rispettare i principi costituzionali. Un paletto che di fatto esclude quei movimenti che si richiamano esplicitamente al fascismo.

Dopo avere premesso che «il Comune non ha voce in capitolo su manifestazioni di questo tipo», i due amministratori pubblici ringraziano gli insegnanti per la loro presa di posizione pubblica, che «conferma l’importanza dell’impegno e del lavoro quotidiano» da loro svolto «insieme ai ragazzi per costruire una coscienza civile critica e consapevole ispirata ai lavori fondanti della democrazia e della nostra Costituzione». Sempre rivolgendosi ai prof, si dicono perciò certi che «i ragazzi si sono indignati quanto voi e quanto noi nell’assistere al presidio di Forza Nuova, movimento politico di chiara e dichiarata matrice neofascista».

Viene però sottolineato che non è possibile «impedire le manifestazioni, anche quelle politiche, che fanno riferimento alla libertà di pensiero», in quanto «non sono infatti soggette ad autorizzazione, come disciplina l’articolo 17 della Costituzione». Eppure esistono margini di manovra che il 19 maggio non sono stati utilizzati: «Lo stesso articolo 17 - fanno notare Lucchi e Benedetti - dispone che le autorità di pubblica sicurezza possano vietarle per motivi di sicurezza o di ordine pubblico». Da qui l’auspicio che «in futuro le autorità di pubblica sicurezza, nel valutare caso per caso se sussistano problemi di ordine pubblico, tengano maggiormente conto dell’indirizzo che la città di Cesena si è data per arginare i gruppi neofascisti.

Infine, arriva la promessa di sostenere lo sforzo che la scuola fa per «dare ai suoi studenti tutti gli elementi per riflettere e riconoscere dalla lezione che viene dalla storia e dalla cultura una risposta civile improntata al dialogo, alla conoscenza e alla tolleranza».

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