Disabili inseriti nei centri estivi: nuovo sistema e 48 ragazzi iscritti

Rimini

CESENA. Percorso cambiato per iscrivere ai centri estivi i ragazzini disabili: rassicurazioni dell’assessore Simona Benedetti, dopo lo sfogo del padre di una bambina autistica che ha visto le ore di presenza dell’educatore pagate dal Comune ridursi dalle 176 del 2017 alle attuali 120.

La premessa è che il centro estivo è «un servizio non scolastico a domanda individuale» e quindi «il Comune non è tenuto a garantirlo». Le famiglie che intendono valersene lo scelgono dunque liberamente, pagando le rette. Però a Cesena, in una logica «inclusiva» per permettere di vivere questa esperienza a tutti i minori, l’amministrazione ha deciso di «versare alle associazioni che gestiscono questi preziosi spazi di socialità i costi degli educatori aggiuntivi per il sostegno dei frequentatori con disabilità».

Questa estate saranno 48 i ragazzi inseriti fruendo di questo aiuto pubblico, contro i 43 del 2017, e ne vanno poi aggiunti 7 definiti “di minore gravità”. Perciò l’impegno sarà un po’ più gravoso per le casse municipali rispetto all’anno scorso: non più 80.000 euro ma 90.000. Insomma, se si prende in considerazione il quadro generale, non si sono stati tagli, anzi si è messa a disposizione qualche risorsa aggiuntiva. Anche per supportare le famiglie povere che hanno bisogno di accedere a questo servizio: l’anno scorso si sono spesi 20.000 euro per inserire nei centri estivi 83 ragazzi alle prese con queste difficoltà.

L’assessora Benedetti fa notare che l’attenzione crescente verso i minori disabili è certificata dai numeri: «Il Comune di Cesena, oltre al trasporto dedicato, anche in compresenza con gli insegnanti di sostegno garantiti dal Ministero dell’Istruzione aggiunge gli stessi educatori nelle aule durante l’anno scolastico. Un’integrazione il cui costo è cresciuti dai 600.000 euro della stagione 2014-2015 a 900.000 in quella che si sta concludendo».

Il nuovo sistema d’iscrizione

Qualche tensione che si sta creando è quindi dovuta a una ragione diversa: la nuova modalità d’accesso. L’assessora Benedetti spiega: «Dovendo direttamente corrispondere i costi degli educatori di sostegno, con soldi pubblici, a gestori privati completamente autonomi sul piano organizzativo, l’amministrazione comunale ha deciso di verificare direttamente le esigenze delle famiglie e di condividere con loro e non con le associazioni le richieste di sostegno. Fino allo scorso anno erano le associazioni che ricevevano le iscrizioni e semplicemente giravano al Comune le richieste. Ora, invece, le iscrizioni dei ragazzi con disabilità ai centri estivi sono state accolte esclusivamente in Comune. Questo ha comportato la necessità di condividere in maniera più approfondita con le famiglie bisogni, esigenze e necessità organizzative dei genitori».

Si è insomma preferito un sistema che è flessibile anche per un altro aspetto: l’estensione fino a 18 anni (invece che i normali 14) dell’età massima per potersi iscrivere.

Il quadro generale

Sono 10 le associazioni che gestiscono centri estivi in cui verranno inseriti tutti i 48 bambini disabili per i quali i familiari hanno fatto richiesta. Ciascuno pratica tariffe diverse a seconda delle attività proposte. E gli stessi educatori hanno costi molto diversi fra loro. All’interno di questa cornice, in 13 casi la frequenza sarà di 4 settimane, per espressa richiesta fatta dai genitori, mentre tutti gli altri resteranno nei centro estivi almeno 6 settimane, compresi 17 iscritti per un periodo da 7 a 11 settimane. Simona Benedetti spiega che un requisito importante per decidere la durata è costituito dalle esigenze di lavoro dei genitori.

La bambina autistica

A tutte le associazioni che ospitano nei loro centri estivi ragazzi con disabilità il Comune corrisponderà inoltre un pacchetto forfettario di 30 ore aggiuntive di educatore, per accompagnarli alle gite programmate. Come potrà fare anche la bambina autistica il cui padre ha lamentato il minor numero di ore di assistenza e che - conclude l’assessore - frequenterà il centro estivo della “Dante Alighieri” per 6 settimane, come lo scorso anno, anche se per sole 4 ore giornaliere. Il tutto per 120 ore complessive di presenza dell’educatore, a carico del Comune: sono state ritenute adeguate tenuto conto che solo uno dei suoi genitori lavora. Però - è il messaggio finale dell’amministratrice comunale - «siamo sempre qui, pronti a confrontarci con la sua famiglia, che sosteniamo da tanti anni, così come con le altre, per cercare le soluzioni migliori per ogni singolo caso».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui