Saccheggiati gli spogliatoi, spariti 12 telefonini e 350 euro

Cesena

CESENA. Mentre si stavano allenando al campo sportivo del Cesena Rugby, a Sant’Egidio, sono state derubate di 12 cellulari e circa 350 euro in contanti. Ma poche ore dopo la polizia è riuscita a recuperare la refurtiva per intero. Ed è subito iniziata la riconsegna alle giocatrici della squadra under 14 del Cesena Calcio. Sono stati inoltre individuati i ladri: sono tre, tutti cesenati e minorenni. Due di loro sono accusati di furto aggravato e uno di ricettazione. Tutti gli atti sono stati trasmessi dal Commissariato comandato da Giorgio Di Munno alla Procura dei minori.

Il saccheggio risale al tardo pomeriggio martedì. Praticamente nessuna delle giovani atlete finite nel mirino è stata risparmiata. I 12 telefonini portati via erano modelli di marca piuttosto costosi. Uno dei problemi è che nello spogliatoio dove si è consumato il furto non ci sono a disposizione armadietti chiusi a chiave. E comunque anche in ambienti simili che ne sono muniti colpi di questo tipo sono stati messi ugualmente a segno.

Dopo una prima segnalazione fatta da una delle vittime al 112, gli agenti delle volanti, partendo dalla conoscenza del territorio e di persone “sotto osservazione” che lo frequentano e facendo tesoro di altri elementi raccolti, sono riusciti a mettere rapidamente alle strette quello che si potrebbe definire il capo-banda. Raggiunto a casa, ha ammesso la propria colpa e si è mostrato collaborativo, accompagnando i poliziotti a casa di un amico-complice. Qui sono stati rinvenuti 8 dei 12 cellulari rubati e 150 euro che erano contenuti in parte in due portafogli e in parte nelle tasche del vestiario lasciati negli spogliatoi. I 4 telefonini e 200 euro che mancavano all’appello sono stati scovati nell’alloggio di un terzo ragazzo. Tutto è accaduto nella notte immediatamente successiva alla razzia. Purtroppo i ladri hanno però fatto in tempo a formattare gli apparecchi, facendo perdere le app e le foto che contenevano.

Gli impianti sportivi da qualche tempo vengono bersagliati con un frequenza esasperante. Per esempio, nella palestra del “Cubo”, nei dintorni della stazione, ci sono state ripetute ruberie di cose varie, che prima di andare a giocare o ad allenarsi erano state lasciate negli spogliatoi. Lì il pericolo che accadano questi fatti sgradevoli viene considerato così elevato che ormai chi fa sport in quello spazio non lascia incustodito più nulla. Ci si porta dietro, appoggiandole a bordo campo, le borse e gli oggetti personali.

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