Triplice festa archiviata alla grande ma si è già aperta la caccia per il bis

Cesena

CESENA. L’appetito vien mangiando. E non solo nel significato più concreto del proverbio, col Festival internazionale del cibo di strada che, dopo tre giorni di “Assaggi” in piazza della Libertà, proporrà una “Anteprima” l’1, il 2 e il 3 giugno sotto il grattacielo di Cesenatico. Il tutto in attesa della kermesse vera e propria, in programma dal 5 al 7 ottobre, di nuovo a Cesena, questa volta in piazza del Popolo. Ma sotto traccia sono già iniziate anche le grandi manovre per riproporre la festa di Rai Radio 3, una delle più belle serie di appuntamenti culturali mai vista in città. E per l’edizione 2019 della “StraCesena”, che sarà la quinta, si pensa a qualche novità che possa essere la classica ciliegina sulla torta.

Non si è ancora spenta l’eco dello straordinario programma di iniziative che nell’ultimo fine settimana ha animato il centro storico, e già si guarda avanti. E lo si fa su tutti i fronti, cavalcando l’onda dell’entusiasmo.

La festa di Rai Radio 3

Tra gli attori che hanno avuto un ruolo importante, anche se poco visibile, per il successo della Festa di Rai Radio 3 c’è stata la Fondazione Cassa Risparmio di Cesena. Il suo presidente Guido Pedrelli spiega che è stata un po’ «il braccio operativo del Comune», in aggiunta all’apporto fondamentale di Formula Servizi. È orgoglioso di quanto si è riuscito a fare: «Cesena e le sue istituzioni - dice - hanno dato prova di grande capacità organizzativa». Il lavoro di squadra ha funzionato benissimo. A partire dal momento in cui si è aperta la possibilità di portare qua la manifestazione e quando mi sono incontrato col sindaco sono bastati due minuti per capire che era un’opportunità da cogliere e dire semplicemente “facciamolo”».

Il bilancio è molto positivo: «Per tre giorni la nostra città è diventata la capitale della cultura italiana - sottolinea Pedrelli - e ha promosso la propria immagine, prima di tutto grazie alla messa in onda in diretta dei vari eventi, ma anche attraverso altri metodi di diffusione come lo streaming. Abbiamo inoltre avuto la conferma che la cultura porta turismo e il turismo crea ricchezza. Gli alberghi e i ristoranti erano tutti esauriti e chi è arrivato da fuori ha espresso giudizi entusiasti non solo per la bellezza di Cesena ma per il fatto di essere a misura d’uomo e accogliente».

Insomma, oltre al valore intrinseco culturale della festa in sé, c’è stata una ricaduta economica diretta tangibile. E anche un effetto positivo indiretto: «Quanto avremmo speso per una campagna attraverso spot pubblicitari tradizionali mirata a promuovere a livello nazionale, in modo altrettanto efficace, la nostra città?».

Già in pressing per il bis

Per tutte queste ragioni Pedrelli non ha dubbi: «Appena finita la festa, abbiamo detto al direttore di Rai Radio 3, Marino Sinibaldi, che li rivogliamo a tutti i costi. Fin da ora dico che noi, come Fondazione, siamo pronti a fare la nostra parte fino in fondo. E se anche ci sarà uno sforzo in più da fare, credo che tutta Cesena ora abbia avuto la prova che ne vale la pena».

Tra l’altro, un magnete di quel livello permette a tanta gente di entrare in contatto con gioielli della città che non hanno la stessa notorietà della Biblioteca Malatestiana: la galleria dei dipinti antichi della Fondazione Carisp è rimasta aperta e le persone che l’hanno visitata sono rimaste meravigliate che a Cesena ci siano simili capolavori artistici. Discorso simile per gli organetti del museo della musica meccanica di Villa Silvia, che hanno avuto una grande vetrina sul palco del Bonci.

Il presidente della Fondazione Carisp fa infine notare che grazie agli eventi organizzati ci si è accorti di alcuni punti di forza più unici che rari che la città ha per ospitare certi tipi di manifestazioni. Per esempio, i «1.300 posti a sedere in due splendidi teatri, il Bonci e il Verdi, adiacenti», che possono essere sfruttati in tandem.

La StraCesena

Domenica la “StraCesena”, corsetta con finalità benefiche, ha concluso nel migliore dei modi la tre giorni fra cultura, cibo e sport, tutti legati dal filo conduttore della socialità. Forti di circa 2.500 partecipanti, inclusi gli under 14 che non pagavano l’iscrizione, gli organizzatori (Matilde Studio, Uisp Forlì-Cesena e Saraghina Group) commentano che «è stata una vera giornata di festa per tutti», dalla partenza da piazza del Popolo all’epilogo conviviale alla rocca. E l’anno prossimo sono decisi non solo a riproporre l’iniziativa, che darà una mano allo sviluppo di progetti per migliorare la degenza dei piccoli pazienti del reparto di Pediatria del Bufalini, ma ad arricchirla con qualche novità. Magari la presenza di qualche personaggio molto popolare, che faccia da “padrino” o “madrina”, richiamando ancora più gente anche da fuori città?

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