Festa Rai Radio 3, Duello Cesena-Forlì per riaverla nel 2019

Rimini

CESENA. Che abbia una mente e una personalità imprevedibili lo sanno tutti. Ma che Massimo Cacciari avesse un diavolo per capello per le papere fatte dal portiere del Liverpool, che sabato sera hanno regalato al Real Madrid la vittoria nella finale di Campions League, non se lo aspettava nessuno. E invece ieri il filosofo-politico, che ha chiuso alla grande la festa di Rai Radio 3 che per tre giorni ha fatto di Cesena la capitale della cultura, si è presentato in città sfoderando anche questo suo lato passionale sportivo. D’altronde, la bellezza di eventi del genere sta anche lì: nel “dietro le quinte” dei personaggi che ne sono protagonisti. Alla fine, la cosa più importante è però che, una volta sul palco del teatro Bonci, Cacciari abbia confermato di essere un intellettuale di primissimo piano.

Cacciari: finale coi fiocchi

Non poteva concludersi in modo migliore un’iniziativa che è stata un successone, con una massiccia presenza di pubblico a ciascuno dei tanti eventi proposti. Anche la formula particolare scelta per la conversazione con il filosofo veneziano si è rivelata indovinatissima. Per ragionare con lui di “Tirannia e libertà”, filo conduttore della tre giorni firmata Rai Radio 3, si è partiti dalle letture di discorsi e brani celebri che richiamavano a quei temi. A scandirli sono stati otto rappresentanti del ricco mondo dell’associazionismo cesenate: Leonardo Belli (Assiprov), Franco Urbini (Arrt), Alberto Antolini (Apeiron), Alberto Acerbi (Centro pace), Chiara Quadrelli (Libera), Loretta Sacchetti (Auser), Ivan Severi (Avis) e Giampietro Montalti (Avis). È toccato a loro l’onore di fare risuonare parole e pensieri eterni di Pericle, del principe Ashoka, di Robespierre, di Bakunin, di Anna Kuliscioff, di Susan Brownell Anthony, di Vaclav Havel, di Jens Stoltenberg. Cacciari ha messo poi il sale su queste pietanze stuzzicanti, con riflessioni intense su questioni che non hanno tempo e più attuali che mai: la domanda di sicurezza, le paure, il senso della libertà e della democrazia e i rischi che corrono.

Tanti eventi di qualità

Avevano insomma ragione le diverse decine di persone che ieri mattina si erano già messe in fila davanti al portone del Bonci un’ora prima che aprisse. Una scena che si è vista di frequente in questi tre giorni. Difficile dire quale sia stato l’appuntamento più apprezzato. Sabato sera, per esempio, Neri Marcoré, con il suo omaggio a Fabrizio De André, ha mandato in visibilio tanti. Ma non sono stati da meno i vari Francesco Guccini, che ha aperto la manifestazione, Paola Cortellesi, per non dire del musicista Stefano Bollani, e anche ospiti meno noti al grande pubblico ma straordinari, come Laura Curino. Stupore anche per l’interesse suscitato da argomenti di solito considerati di nicchia: chi si sarebbe aspettato che il Bonci sarebbe stato pieno per ascoltare un gruppetto di paleontologi che parlavano dell’estinzione dei dinosauri? Infine, entusiasmo alle stelle, e non solo perché giocava in casa, per la presentazione che Mariangela Gualtieri ha fatto della Biblioteca Malatestiana.

Organizzatori e sindaco su di giri

I numeri certificano il successone. Gli organizzatori stimano che siano state circa 20.000 le presenze ai vari eventi che si sono svolti nei teatri Bonci e Verdi.

«Anche quest’anno - dichiara Graziano Rinaldini, direttore di Formula Servizi, il cui sostegno alla manifestazione è stato fondamentale, senza dimenticare gli apporti preziosi del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio - abbiamo saputo organizzare un grande appuntamento culturale gratuito, attirando migliaia di persone. I cesenati si sono confermati attenti e curiosi. È l’ennesima prova che la cultura non è per l’élite ma può e deve contribuire al progresso della nostra società».

Il sindaco allarga lo sguardo ai tris di appuntamenti partecipatissimi che hanno vivacizzato il centro da venerdì alla giornata di ieri: oltre alla festa di Rai Radio 3, il Festival del cibo di Strada, che ha segnato anche il debutto della riqualificata piazza della Libertà, e la “StraCesena”. «Stimiamo in circa 50.000 le presenze totali di questa tre giorni, con un afflusso straordinario di persone giunte da ogni angolo di Italia - afferma Paolo Lucchi - Da parte di tutti i cesenati è doveroso ringraziare coloro che hanno lavorato per raggiungere questo straordinario risultato: Marino Sinibaldi e la struttura di Radio3, Graziano Rinaldini di Formula Servizi e gli amici della Protezione Civile, il gruppo di Confesercenti cesenate coordinato da Giampiero Giordani, i volontari ai quali si deve un successo di ospitalità garantito a tutti i visitatori. Questa è la Cesena che ci piace».

Un futuro ancora da scrivere

E l’anno prossimo? È una domanda a cui è difficile rispondere ora, perché a Forlì sono decisi a riprendersi la manifestazione, ma al tempo stesso i cesenati ne sono rimasti innamorati. D’altronde, gli organizzatori sono rimasti impressionati molto favorevolmente dalla vivacità della città che li ha accolti per la prima volta, e ancor più dalla location del teatro Bonci. Quel che è certo è che gli abboccamenti per un bis a Cesena nel 2019 sono già stati avviati prima ancora che la festa finisse, ma si prospetta un duello caldissimo con i cugini forlivesi.

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