Insegue i ladri, picchiato a sangue

Rimini

CESENA. Alla fine ha riportato lesioni gravi. Guariranno in trenta giorni. Ma, paradossalmente, potrebbe essergli andata bene. Preso dalla foga non si era reso conto del rischio che avrebbe potuto correre.

Un uomo ha testardamente inseguito i ladri (numericamente superiori) che erano entrati in casa sua. Ha tenacemente cercato di fermarli nonostante questi continuassero a picchiarlo. Li ha inseguiti fino all’auto e quando il conducente (terzo bandito) gli ha mostrato qualcosa che poteva essere una pistola l’uomo si è fermato.

E’ però riuscito e prendere il numero di targa che è risultato essere di una vettura rubata a Perugia nei giorni scorsi. Medicato in Pronto soccorso è stato giudicato guaribile in trenta giorni. I sanitari gli hanno diagnosticato una frattura alla falange e al naso. Però ha rischiato. Nel caso specifico i banditi hanno reagito al tentativo di inseguirli “solo” usando le mani. Ma non è escluso che possano usare anche metodi molto più violenti e pericolosi. Però è facile dirlo a bocce ferme. E’ invece difficile pensare che una persona non possa reagire mentre dei ladri entrano a casa sua.

Il fatto è successo l’altra notte (all’incirca alle quattro) nella zona di San Vittore. Presa di mira l’abitazione di una coppia, lei dentista e lui dipendente Ausl. Marito e moglie stavano dormendo e sono stati svegliati dal rumore fatto dai ladri. C’è da dire che non hanno fatto fatica ad entrare. E’ stato sufficiente forzare il nottolino della serratura. C’è da dire che è una difesa non adeguata ai tempi che si corrono. E’ chiaro che se i ladri vogliono entrano. Però se incontrano delle difficoltà è probabile che possano passare oltre. Quindi bisognerebbe organizzarsi in tal senso.

Tornando a quello che è successo l’altra notte, il rumore ha svegliato la coppia. E l’uomo ha visto che c’era qualcuno in casa che armeggiava nella borsa della moglie. Il ladro aveva in testa un cappello con una lampadina. Uno di quelli da minatore. A quel punto il padrone di casa non ci ha visto più ed ha cercato di bloccare il bandito. L’uomo si è divincolato. Voleva scappare, ma il padrone di casa lo ha trattenuto ed è stato colpito da una serie di pugni. Nonostante questo ha continuato ad inseguirlo e non si è fermato neppure quando è spuntato un complice. Entrambi lo hanno atteso, picchiato e poi sono corsi verso l’auto. L’inseguimento è proseguito, ma quando è arrivato vicino all’abitacolo il terzo bandito gli ha mostrato qualcosa che sembrava un pistola. A quel punto si è bloccato, ha preso il numero di targa dell’auto che poi è stato fornita al commissariato.

L’ipotesi di reato per la quale si indaga è quella di rapina. Il bottino però è misero. I banditi hanno rubato la borsa della donna dentro alla quale c’erano 20 euro.

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