Accoglienza profughi, regole più rigide. Previsti anche controlli a sorpresa

Cesena

CESENA. Restano 320 i posti a disposizione nei centri per la prima accoglienza dei profughi sui territori di Cesena e degli altri quattro comuni dell’Unione Valle Savio. Ma arrivano regole più stringenti, che dovrebbero garantire in modo più esteso i diritti dei migranti richiedenti asilo e soprattutto dovrebbero favorire, attraverso corsi di Italiano e non solo, la loro integrazione, che resta il vero nodo. Sono inoltre previsti sistemi di controllo rigorosi, anche con sopralluoghi a sorpresa, per evitare carenze nel sistema d’accoglienza, che in passato sono emerse in più di un caso. Sono i punti salienti della nuova convenzione siglata dalla Prefettura e dall’Unione dei Comuni di Cesena, Montiano, Mercato Saraceno, Sarsina, Bagno di Romagna e Verghereto.

Un impegno da 3 milioni

La durata è di 9 mesi, dall’inizio dello scorso mese a fine anno. L’importo economico è rimasto invariato: 35 euro al giorno per ciascun ospite assistito, che di quella cifra continuerà a ricevere direttamente, sotto forma di pocket money, 2,50 euro da usare per piccole spese personali. La somma complessiva presunta per la durata dell’accordo, finanziata dallo Stato attingendo a fondi europei ad hoc per i richiedenti asilo, è pari a 3 milioni e 80 mila euro. Ma potrebbero essere di meno, se si confermasse il calo degli sbarchi di disperati provenienti dall’Africa che è in atto già da alcuni mesi.

Vestiario

Nel capitolato allegato alla convenzione sono stati dettagliati in modo davvero certosino i servizi che andranno garantiti ai profughi. Così vengono elencati i vestiti e altre cose che ogni straniero riceverà quando metterà piede del centro d’accoglienza: un paio di scarpe e uno di ciabatte; due tute con due pantaloni, due magliette intime, 2 t-shirt o camicie, un maglione e un giaccone adatto alla stagione, due pigiami, quattro paia di slip e altrettante di calze, tre asciugamani, uno spazzolino da denti, un pettine, un borsone, due lenzuoli e una federa monouso ogni tre giorni. Forniture simili, con le varianti del caso, per le donne e per i bimbi.

Integrazione

Ma le previsioni più significative sono quelle relative ai servizi d’assistenza. Ogni 15 ospiti si devono tenere lezioni di insegnamento della lingua italiana per almeno 6 ore settimanali. E per ogni 20 migranti o frazioni superiori a 10 vanno assicurate 6 ore settimanali di sostegno socio-psicologico, altrettante di integrazione sociale e orientamento lavorativo, 18 ore di mediazione linguistica, 4 di informazione sulle leggi in vigore.

Salute

Importanti, a tutela sia dei diretti interessati sia della salute pubblica, anche gli obblighi dettati sul versante dell’assistenza sanitaria. Oltre alla visita medica d’ingresso e al diritto a ricevere prestazioni di primo soccorso, va tenuta e aggiornata una scheda sanitaria per ciascun ospite (che poi la porterà con sè nei vari spostamenti), vanno procurati i necessari farmaci e va effettuata l’iscrizione al Servizio sanitario nazionale con scelta di un medico di base e rilascio dell’apposito tesserino per chi soggiorna temporaneamente in Italia.

Pasti

Un punto che in passato ha creato qualche malumore, sia per la quantità sia per la qualità, è quello relativo al cibo fornito ai migranti. Si è messo nero su bianco che vanno assicurati tre pasti al giorno, proponendo menù che tengano conto delle abitudini alimentari, dei principi religiosi e di esigenze particolari per motivi di salute. Il gestore, invece della preparazione diretta dei pasti o della consegna attraverso servizi di catering, potrà anche dare somme di denaro o buoni pre-pagati (per un valore di almeno 5 euro e di non più di 10 euro giornalieri) per acquistare beni alimentari.

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