Banco alimentare: emergenza doppia

Rimini

CESENA. Cibo e povertà: è emergenza sociale. E i volontari del Banco di Solidarietà lo sanno bene visto che la Unione Europea ha chiuso i rubinetti della Gea che assicurava rifornimenti di alimenti.

Ora nel deposito di via Mariana arrivano le scorte di prodotti con il marchio europeo; in pratica si raschia il fondo del barile.

E i numeri sono importanti: a fronte di un calo del 30 per cento di alimenti, in un anno c'è stata un'impennata nell’ utenza a Cesena e comprensorio. Si è passati da 450 a 600 persone seguite dal Banco di Solidarietà che con i propri volontari porta il cibo alle famiglie togliendole dall’imbarazzo del dover chiedere aiuto.

Sono tempi duri; arrivano sempre meno latte e latticini, scatolame, tonno, biscotti e per assicurare il servizio il Banco ha dovuto comprare i prodotti di tasca propria. «Quando segno sul registro i prodotti arrivati salto sempre più pagine perché non ci sono più» ha spiegato Susanna, ma il sorriso non manca sui volti dei volontari che nel magazzino di via Mariana lavorano febbrili per preparare i pacchi.

Il Banco di Solidarietà segue ottanta famiglie a Cesena, otto a San Carlo e cinquanta persone a Cesenatico. Sono solo una fetta di persone in difficoltà, altre associazioni sono attive sul territorio.

«Il rapporto italiani stranieri – ha spiegato Alessio Bonaldo - è 50:50 anche perché l’aiuto anonimo con consegna a casa permette di farsi aiutare senza “mettere in piazza” la propria povertà. L’aiuto anonimo sostiene meglio i nuovi poveri che oltre che avere bisogno, sentono profondamente la vergogna di avere perso posizioni nel contesto sociale».

Ma chi fatica di più?

«I “non cesenati” perché non hanno quel fantastico aiuto che è la famiglia».

Tra i volontari che caricano i pacchi in auto per distribuirli, c’è la famosa Ida che segue cinque famiglie in difficoltà. Non perde mai il sorriso anche se si tinge di malinconica quando parla di una ragazza poco più ventenne a cui si è affezionata. «Deve vivere con il termo spento e ha un bambino piccolo, lo copre bene e lo cura tantissimo; è sempre positiva, non si avvilisce mai. Anche se non abita più nella mia zona continuo ad andarci perché non si può lasciare dei giovani così». L’umanità è estrema, tra volontari e persone “curate” si crea un legame di fiducia reciproca che consente di tamponare le difficoltà e di trovare persone fidate con cui parlare, che ascoltano.

E’ questo uno dei tanti valori importanti che non tutti conoscono del volontariato: il saper cucire e ricucire un tessuto sociale evitando gli strappi.

Ci sono anche delle notizie positive. «C'è la crescente disponibilità di aziende di produzione alimentare del territorio a donare – spiega Alessio - da quando abbiamo aperto la bottega amica abbiamo fatto un ritiro alla settimana di alimenti che condividiamo con altre associazioni. Ci sono più volontari, la crisi sta rendendo alcune persone più attente a chi fatica, abbiamo diverse persone che ci segnalano casi e - una volta verificati- prendono in carico la consegna del pacco alimentare». Per info www.bancocesena.org

 

 

 

 

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