Carisp francese, ecco i primi risultati. Opa dietro l’angolo per gli azionisti

Cesena

CESENA. Nei primi due mesi e mezzo del nuovo “corso francese” della Cassa di Risparmio di Cesena, i mutui casa concessi sono decuplicati rispetto al corrispondente periodo dell’anno passato. Ancora più forte la crescita dei prestiti personali. E per dare impulso allo sviluppo delle piccole e medie imprese locali, a partire da quelle agroalimentari, ammontano a 600 milioni di euro i finanziamenti a portata di mano di 1.400 aziende: sono quelle valutate come affidabili e quindi inserite in una lista di clienti che avranno la strada spianata per ottenere soldi fino a un certo tetto.

Sono alcuni fatti concreti che portano i timonieri di Crédit Agricole impegnati nel rilancio della banca cesenate a definire «incoraggianti» i primi segnali. D’altronde la base di partenza è competitiva: con le recenti acquisizioni, in aggiunta all’ormai storica Cariparma, in Emilia-Romagna il gruppo francese ha raggiunto una quota di mercato dell’11%, che ne fa la terza forza dietro Unicredit e Intesa.

Ovviamente non sono tutte rose e fiori. Per esempio, presto ci sarà un passaggio chiave delicato: il lancio dell’offerta pubblica d’acquisto rivolta ai circa 13.000 vecchi azionisti della Carisp. Avranno probabilmente tempo fin verso il 20 maggio per scegliere se aderire ed è facile immaginare che non mancherà qualche malumore.

Gli incontri di ieri

Intanto, il vicedirettore generale di Crédit Agricole Italia Roberto Ghisellini e il direttore generale di Caricesena Massimo Tripuzzi stanno tessendo rapporti con alcuni dei loro principali interlocutori istituzionali. Quella di ieri è stata una giornata particolarmente intensa. Il sindaco Paolo Lucchi e il vice Carlo Battistini, nel colloquio avuto, dicono di avere «apprezzato la grande chiarezza di intenti manifestataci e la volontà di fornire prospettive concrete alle imprese ed alle famiglie cesenati. Il nostro territorio negli ultimi anni ha subìto le difficoltà del sistema creditizio ed aveva quindi un grande bisogno dell’arrivo di una banca solida come Crédit Agricole. Siamo fiduciosi che la collaborazione con la città e con tutte le istituzioni possa essere molto proficua e confermare i primi tangibili risultati che già cominciano ad avvertirsi sul territorio e potrebbero rafforzare ulteriormente la ripresa economica che tutti auspichiamo». Ghisellini ha sottolineato che Crédit Agricole «crede molto in questo territorio, che considera strategico per il valore del suo tessuto economico. Perciò nel nostro piano sono previsti 1,3 miliardi di nuovi impieghi e numerose iniziative di finanziamento all’economia. Lavorando insieme al Comune di Cesena e a tutte le istituzioni e alle imprese, possiamo davvero contribuire a favorire la crescita del territorio».

Importante anche l’incontro avuto con Guido Pedrelli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio Cesena. Il colosso francese, anche per mostrare la propria volontà di mantenere un legame forte col territorio (sebbene presto sparirà ogni brand con riferimenti a Carisp e a Cesena e resterà solo la denominazione “Crédit Agricole”), è intenzionata a collaborare strettamente con questa realtà, così come con le altre Fondazioni. A partire dal sostegno all’operazione imbastita per creare una grande pinacoteca a Palazzo Oir.

Dipendenti e sedi

La mattinata si era aperta incontrando in fiera circa 300 dipendenti sia cesenati che riminesi. È stata l’occasione per ribadire che non ci sarà alcun esubero di personale. Verranno invece chiuse altre filiali, in particolare tutte quelle a meno di 700 metri di distanza da un altro sportello del gruppo. La scelta di aprire a Cesena, oltre alla Direzione regionale retail, una innovativa banca telefonica e digitale, in cui saranno impiegati un centinaio di addetti, fa però intravedere opportunità di carriera. E ci sono anche ambizioni di espansione, soprattutto sulla dorsale Adriatica, incluse zone fuori regione come Pesaro e Ancona.

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