Rissa nell'indifferenza vicino alla stazione: individuati i colpevoli

Rimini

CESENA. C’è un misterioso pacchettino al centro della furibonda rissa esplosa quattro giorni fa nella zona della stazione. Un parapiglia a suon di pugni, calci e ombrellate che si è svolto davanti agli sguardi di diversi persone: da alcune passate a piedi a pochi metri di distanza e a bordo di un bus che transitava da quelle parti, fino a chi era nella nuova farmacia Santa Maria del Monte (nel primo tratto di viale Roma che porta da corso Cavour verso la stazione), davanti a cui è avvenuto il fatto, pochi minuti prima di mezzogiorno. Eppure nessuno non solo non è intervento, ma non ha neppure pensato di allertare le forze dell’ordine. Tutto si è svolto nell’indifferenza generale.

Così solo in una fase successiva, dopo che la notizia è stata riportata sul “Corriere di Cesena”, i carabinieri sono riusciti a risalire ai protagonisti di quella scena violenta e a denunciarli.

Tre denunciati e due espulsi

Grazie ad alcune informazioni raccolte e all’ausilio delle telecamere installate in zona, sono stati identificati tre “rissaioli”, mentre è risultato che un quarto giovane presente sul posto non ha partecipato a quella follia, e anzi ha tentato di dividere i contendenti. A finire nei guai, beccandosi un deferimento all’autorità giudiziaria, sono stati un 30enne, un 24enne e un 25enne, tutti originari del Marocco e nullafacenti. I primi due sono risultati anche sprovvisti di permesso di soggiorno e perciò, oltre che alla denuncia per rissa e per presenza irregolare in Italia, sono stati raggiunti da provvedimenti di espulsione. Uno è stato già accompagnato al Cie di Brindisi, mentre all’altro è stato intimato di lasciare il territorio italiano entro una settimana.

Il pacchettino misterioso

Gli accertamenti effettuati dai militari dell’Arma hanno consentito di scoprire che quella che a qualcuno presente in zona era parsa una pistola era in realtà un pacchettino. E proprio il contendersi di quell’oggetto (non meglio identificabile, anche se il sospetto è che potesse contenere droga) è nato lo scambio di botte, a quanto pare con uno schema “due contro uno”. Con la persona che ha avuto la peggio che ha rimediato una ferita visibile e sanguinante.

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