Il ghiaccio devasta peschi e albicocchi

Rimini

CESENA. Rischiano di costare molto caro al comparto agricolo cesenate, e più in generale a quello romagnolo, le gelate di questi giorni. A renderle particolarmente pericolose sono due fattori: da una parte, il numero elevato di ore per cui si sono protratte; dall’altra parte il fatto che si sono verificate in un periodo dell’inverno in cui gli alberi da frutto, in particolare le varietà precoci, stavano già dando segni di risveglio.

Su quest’ultimo fronte ad essere messe a dura prova sono state soprattutto le gemme e i fiori degli albicocchi e i fiori dei peschi.

A complicare il tutto sono gli sbalzi nelle temperature: dopo un mese di gennaio molto mite, a cui ha fatto seguito questa ondata di freddo siberiano, tra pochi giorni si dovrebbe risalire a livelli decisamente sopra le medie stagionali. Questi “scossoni” non sono salutari per le coltivazioni.

Intanto, con le temperature che in zona sono precipitate di notte fino a 8 gradi sotto zero, non è solo la frutta a soffrire. Anche le colture orticole potrebbero avere grossi problemi. Persino le verdure a foglia sotto serra rischiano di “bruciarsi”: c’è chi ha infatti rilevato 3 gradi sotto zero anche sotto le coperture di plastica. Tra l’altro, alcuni produttori, nelle ultime mattinate, hanno evitato di portare le loro verdure al mercato ortofrutticolo all’ingrosso, perché la “sosta” a temperature molto basse, anche solo per una o due ore, le avrebbe deteriorate.

Altri guai possono derivare da semine ritardate di certe orticole, perché non si riesce ad entrare nei campi innevati. Questo potrebbe creare, tra qualche mese, “buchi” nella produzione, potenzialmente problematici per le aziende di trasformazione, come Orogel, che hanno bisogno di approvvigionamenti ininterrotti.

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