«Ecco cosa serve agli universitari»

Rimini

CESENA. Non è la fine ma l’inizio di un percorso. Lo ha sottolineato con forza Mirko Grammatico, presidente della Consulta universitaria del Comune di Cesena nel presentare i dati conclusivi dell’indagine partecipata sui bisogni e le necessità degli studenti universitari di Cesena.

Quello che emerge è un quadro tutto sommato positivo con «servizi sopra la media», ma che non è esente da lacune e che impegna quindi la politica a lavorare sul loro miglioramento.

Ha risposto al questionario un totale di 1002 studenti, pari al 22% della popolazione universitaria presente in città, ma si tratta di un campione considerato rappresentativo degli studenti del Campus di Cesena in quanto composto in parti quasi uguali da uomini e donne e da studenti iscritti a tutti i corsi di laurea presenti nel Campus di Cesena.

Tra i dati emersi Grammatico sottolinea in particolare quelli relativi gli affitti.

Dall’indagine emerge infatti «la presenza minima, di poche unità, di affitti irregolari non dichiarati». Inoltre «Cesena non è considerata in uno stato di “emergenza casa”». La maggior parte degli intervistati (245 studenti) ha dichiarato di pagare al mese tra i 201 e i 300 euro di affitto, 88 studenti hanno dichiarato di pagare tra i 101 e i 200 euro, in 37 pagano tra i 301 e i 400 euro, 14 pagano più di 400 euro (di cui 3 più di 500 euro).


Tra le mancanze su cui lavorare emerge quella di una mensa, prevista nel nuovo campus, o comunque di un luogo idoneo al consumo dei pasti. Il 54% degli studenti dichiara che non ci sono spazi adibiti, il 30% dichiara di non trovarvi posto a sedere. La quasi totalità degli intervistati (931 studenti) dichiara che utilizzerebbe la mensa universitaria.

Gli studenti che hanno risposto si sono espressi anche sulla mobilità e in questo caso la maggior parte (75%) afferma che non conosce il servizio “Mi muovo” in bici del Comune di Cesena e una larga parte (52%) non si ritiene soddisfatta delle agevolazioni per i bus rivolte agli studenti.

Interrogati sul modo in cui pensano che raggiungeranno il nuovo campus il 37% risponde a piedi, il 22% in bici, il 20% in macchina, il 16% in autobus.

Uno dei temi su cui i risultati sollecitano la politica è quello riguardante gli orari di apertura della Biblioteca Malatestiana e più in generale la mancanza di spazi dedicati allo studio di gruppo e al coworking.

Il 94% degli studenti vorrebbe che la Malatestiana rimanesse aperta fino alle 23, di qui la richiesta di adoperarsi per allungare l’attuale orario di chiusura previsto alle 19.

«Questi dati - conclude Mirko Grammatico - confermano ciò che da anni la Consulta Universitaria e gli studenti ripetono: ora esiste un fascicolo con un’analisi puntuale dei bisogni e delle necessità degli studenti da poter prendere come esempio per lavorare. Migliorare i servizi non vuol dire lavorare solo per gli universitari, bensì per tutta la città, gli studenti di ogni ordine e grado e tutto il territorio. Con questo non finisce un percorso. Ma inizia».

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