Nuove regole comunali anti fasciste

Rimini

CESENA. Il Comune di Cesena è pronto per proseguire le percorso di lotta istituzionale ai fascismi. Dopo l’ordine del giorno approvato lo scorso 28 settembre e la modifica al codice di convivenza civile approvata il 15 novembre, Cesena si prepara a fare il passo successivo.

Nelle prossime settimane il Consiglio comunale «sarà chiamato a discutere una nuova variazione regolamentare che ci potrà consentire di assegnare spazi solo a chi saprà dichiarare una chiara matrice antifascista e democratica». Lo scrive il sindaco Paolo Lucchi nella lettera indirizzata al repubblicano Mario Guidazzi, che aveva espresso il proprio sdegno per la scelta di Forza Nuova di fare il proprio comizio nella piazza dedicata al padre ucciso dai fascisti.

La modifica in arrivo riguarderà le modalità di assegnazione di spazi e luoghi pubblici, il cui utilizzo sarà vincolato alla compilazione di un modulo in cui ciascun soggetto richiedente dovrà manifestare la propria adesione ai valori dell’antifascismo. Una scelta che il Comune di Cesena può fare facendosi forza anche della recente sentenza del Tar di Brescia che respingendo un ricorso presentato da Casa Pound ha confermato che un Comune può legittimamente chiedere ai cittadini che voglio utilizzare spazi pubblici comunali di dichiarare il ripudio dell’ideologia fascista.

Si tratta di una modifica ad un regolamento che però nulla ha a che fare con manifestazioni come quella di due sere Forza Nuova a Cesena. In quel caso si trattava di un comizio in piena campagna elettorale e poiché al partito neofascista è stata la possibilità di presentare le proprie candidature, era diritto dei suoi militanti farlo.

Solo ragioni di ordine pubblico avrebbero potuto giustificare la richiesta di spostamento del comizio a diversa sede.

«Conosco bene la storia della nostra città, quella dell’assassinio di tuo babbo, la tua personale e tu conosci la mia: potrai immaginare bene, quindi, quanto mi sia pesato vedere nel Comune di Cesena in uso quella Piazza ad un movimento di chiara ed inequivocabile matrice fascista, che in questi mesi a Cesena ha già lasciato i segni evidenti delle proprie continue provocazioni. Ma purtroppo la lista di Fiore è stata ammessa alla competizione elettorale, sebbene i loro programmi, a mio parere, violino abbastanza palesemente la Costituzione della Repubblica italiana. Ciò significa che come ogni lista ammessa alla competizione elettorale, nei 30 giorni che precedono le elezioni, anche “Italia agli italiani” può utilizzare le nostre piazze. E così ha fatto».

E a proposito del comizio Forza Nuova interviene per contestare le cronache che ne hanno dato conto. La piazza semideserta, sarebbe stata conseguenza della «presenza in gran pompa delle forze dell’ordine che chiudevano l’accesso alla piazza, tramutando pur comprensibili esigenze di ordine pubblico con una preclusione di fatto dell’accesso alla stessa da parte dei cittadini interessati».

Infine, nella risposta alle critiche per la scelta della piazza, l’antifascista Mario Guidazzi, ucciso nel 1944 dai fascisti che, riconoscendolo come antifascista, prima lo pestarono e poi gli spararono, diventa nel revisionismo forzanovista «fiancheggiatore delle azioni di violenza contro le autorità dello Stato che si susseguivano negli ultimi anni di guerra e giustiziato nel gennaio del 1944».

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