La nipote dal giudice nega ogni addebito

Rimini

CESENATICO. Ha risposto alle domande degli inquirenti alla presenza dei suoi due avvocati, ma ha negato con forza ogni addebito e ha sostanzialmente detto di non c’entrare per niente con l’aggressione al suo anziano zio ipovedente.
Si è svolto ieri mattina nel carcere di Forlì l’interrogatorio di garanzia di Paola Benini, 56 anni, arrestata nella mattinata di sabato scorso con l’accusa di tentato omicidio aggravato nei confronti di Alfredo Benini, 87 anni, fratello di suo padre, in una aggressione nelle pertinenze dell’abitazione dell’anziano (e a fianco di quella dell’accusata) in via Saltarelli nel quartiere Madonnina avvenuta nel primissimo pomeriggio di domenica 15 ottobre. E che ha ridotto l’anziano in fin di vita e che patisce ancora le conseguenze di quei colpi alla testa e al volto portati con un corpo contundente (si presume un bastone o una spranga) che non è mai stato ritrovato.
All’interrogatorio erano presenti il giudice Giorgio Di Giorgio e la pm Sara Posa, oltre al collegio difensivo dell’arrestata composta dall’avvocata cesenaticense Flora Mattiello e dal collega riminese Francesco Pisciotti, che è stato nominato ieri.
L’indagine è in corso e quindi dall’interrogatorio trapelano solo le linee generali. Paola Benini ha risposto alle domande dei giudici e ha scelto di non trincerarsi dietro alla facoltà di non rispondere. La donna non ha ammesso nessuno degli addebiti avanzati dagli inquirenti e ha dichiarato la propria estraneità ai fatti contestati. In altri termini, pare contestare la ricostruzione effettuata dai carabinieri che l’ha portata in prigione. E ha provato a spiegare il proprio punto di vista cercando di confutare la tesi accusatoria. Due posizioni contrapposte quelle di accusa e difesa: nessuna confessione, anzi. E quindi gli inquirenti dovranno lavorare per presentare un quadro accusatorio che al momento si presenterebbe come esclusivamente indiziario.
Dopo tre giorni di galera e un’accusa così pesante sul capo ieri mattina Paola Benini è parsa molto provata sia psicologicamente che fisicamente.
Facile da immaginare, per una persona che è incensurata e che quindi non ha precedenti con la giustizia.
Insomma, è prostrata dalla brutta esperienza che sta vivendo e di fatto pare quasi non riuscire a capacitare fino in fondo perchè si trova in questa situazione. Insomma, nonostante sia già fiaccata dalla dura situazione che sta vivendo, nega con fermezza di aver tentato di uccidere per motivi economici e di interesse lo zio che accudiva.

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