L'exploit di Crédit Agricole Cariparma: l'utile cresce anche dopo le acquisizioni

Cesena

CESENA. Ci sono circa 13.000 piccoli azionisti che si stanno interrogando da giorni. Cedere le azioni Carisp, con rinuncia ai warrant, accettando l’offerta di acquisto che Crédit Agricole Cariparma ha deciso di lanciare e che frutterebbe per ogni azione 0,50 euro nell’immediato e fra tre anni un bonus aggiuntivo da un minimo di 0,33 euro a un massimo di 0,85? Oppure diventare soci del colosso che sta incorporando la banca cesenate, assieme alle consorelle Carim di Rimini e Carismi di San Miniato, ottenendo una azione dell’istituto di credito franco-emiliano ogni 14 azioni o “made in Cesena” o warrant possedute ora?

Per avere un quadro completo del panorama, può risultare utile esaminare i conti dei possedimenti italiani del colosso francese che ha acquistato la Carisp. Con uno sguardo in prospettiva locale su una banca che ha numeri importanti nel panorama internazionale.

In Romagna

L’acquisizione da parte di Credit Agricole di Cassa di Risparmio di Cesena, Carim e Cassa San Miniato ha portato in dote in un colpo solo 200 filiali e 18 miliardi di euro circa di masse monetarie. Oltre ad aprire opportunità di lavoro e di investimenti in settori finora meno battuti da Cariparma, come quello agricolo. Che invece in Romagna, e nel Cesenate in particolare, rappresenta una fetta di clientela di rilevante interesse.

In salute

Il dato più brillante che si evince dai numeri di Credit Agricole Italia è quello dell’utile, che nel 2017 ha toccato quota 250 milioni. Nel 2016 era stato inferiore (208 milioni), ma impressiona pensare quelli che sarebbero potuti essere gli utili di questa banca se non avesse formalizzato, proprio a fine anno, l’acquisizione delle tre romagnole. Togliendo i costi di acquisizione e quelli per le operazioni che saranno necessarie per perfezionarli, il segno più avrebbe raggiunto quota 690 milioni.

I numeri

Insomma, nel 2017 questa banca ha confermato la capacità di generare redditività, in continuità con gli esercizi precedenti. Con un forte impulso dell’attività commerciale, visto che sono stati acquisiti oltre 120.000 nuovi clienti, con una crescita del 5% rispetto all’anno precedente.

Il lavoro degli sportelli si è basato su tre ambiti in particolare: supporto alle famiglie, con crescita di oltre il +9% dello stock di prestiti per acquisto di una abitazione, e aumento del 35% dei volumi intermediati di credito al consumo; poi sostegno all’economia con finanziamenti alle imprese in crescita del +3,5% anno su anno; ma anche sviluppo del risparmio gestito con nuovi collocamenti in crescita (+17% dal 2016).

Al netto delle masse derivanti dall’acquisizione delle 3 Casse di Risparmio, la raccolta diretta è stata aumentata del 9% e sostenuta anche dalle emissioni di Covered Bond, la raccolta gestita del 6%, mentre gli impieghi risultano in crescita del 3%. L’acquisizione di Cassa di Risparmio di Cesena, Cassa di Risparmio di Rimini, Cassa di Risparmio di San Miniato ha permesso al Gruppo di superare i 2 milioni di clienti.

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