Tronco alla deriva fa affondare peschereccio

Rimini

CESENATICO. Peschereccio sprofonda in porto dopo che in mare ha urtato un grosso tronco alla deriva. Illeso l’equipaggio. L’imbarcazione ha fatto appena in tempo a rientrare e raggiungere lo scalo di alaggio, ma il peso dell’acqua imbarcata nella stiva ha trascinato lo scafo a fondo.

Nei giorni scorsi era stato lanciato da più parti l’allarme sul pericolo costituito dalla gran quantità di tronchi affioranti e semi sommersi, trasportati in mare dalle innumerevoli piene dei fiumi. A farne le spesa è stato il peschereccio Sovrana, di stanza nel porto di Cesenatico. Alle prime ore del giorno di ieri, la barca di 16 metri di lunghezza per 10 tonnellate di stazza e 3 membri di equipaggio a bordo stava rientrando nel porto dopo una nottata trascorsa a pesca. A un miglio e mezzo in mare, la prua del Sovrana in navigazione per il rientro, è entrato in collisione con un relitto. Con ogni probabilità un grosso tronco posto sotto il pelo dell’acqua. Dalla falla prodottasi nell’opera viva del fasciame. la barca ha incominciato a imbarcare acqua. Il comandante dell’imbarcazione adibita alla pesca a strascico alle 6,40 ha lanciato l’allarme (tramite numero Blu 1530) raccolto dalla Capitaneria di porto di Rimini. Il comandante nella richiesta di soccorso ha dichiarato l’imminente affondamento del peschereccio. Nel frattempo ha fatto mettere in azione le pompe di sentina per togliere quanto più acqua possibile da sottocoperta. Per scongiurare l’affondamento in mare, ha manovrato più in fretta per guadagnare il porto di Cesenatico e di qui riparare entro lo scalo di alaggio onde sollevare e trarre in secca il peschereccio da dove oramai l’acqua lievita sino a raggiungere le sovrastrutture della barca.

Nell’immediato la guarda costiera di Rimini ha inviato in soccorso la motovedetta Sar. Il Sovrana allo “stremo” con l’acqua che supera la linea di galleggiamento ha raggiunto con i propri mezzi lo scalo d’alaggio, ma qui lentamente ha incominciato a inclinarsi e a sprofondare sotto il peso dell’acqua che zampillava fuori dalla stiva. Lo scafo ormai del tutto sommerso è stato imbragato dagli argani dell’autogru mobile dei Cantieri Marconi, capaci di una portata fino a 160 tonnellate. Sul posto sono intervenuti gli uomini della guardia costiera di Cesenatico, i sub del “Centro soccorso Zocca” e gli uomini della Protezione civile, che hanno cura di predisporre subito attorno alla barca, che ha nel frattempo incominciato a perdere carburante, una tripla barriera di panne assorbenti, che risulteranno provvidenziali. Nel mentre una autocisterna della ditta Pozzi ha provveduto a recuperare e liberare la barca dal carburante residuo nel serbatoio.

L’autorità marittima di Cesenatico procederà a condurre gli opportuni accertamenti sulle cause del sinistro. Sempre nella mattina di ieri un peschereccio di Bellaria, di stanza nel porto di Cesenatico, è dovuto tornare in porto dopo che un grosso tronco ha letteralmente squarciato e distrutto la rete calata in mare.

 

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