Dai telefonini all'arrotino. I ladri non si fermano. «Più presenza di forze dell'ordine e contributi per gli allarmi»

Rimini

SAVIGNANO. Altre spaccate: non si ferma l'ondata dei furti. Anche nella notte tra giovedì e venerdì danni notevoli a 3 attività commerciali del centro storico.

Maxi colpo al Centro Tim

Il colpo che ha fruttato un ricco bottino è stato quello al Centro Tim di via Battisti, a due passi dal semaforo sulla via Emilia. I malavitosi sono entrati dal retro, dove c'è una corte accessibile. Probabilmente avevano eseguito sopralluoghi e preparato il colpo nei dettagli. Una volta sfondata la vetrata, con l'allarme che suonava all'impazzata, il gruppo di malviventi ha fatto saltare le chiusure alle ante e arraffato i costosi cellulari. Hanno agito in velocità e poi si sono dileguati. «Alle 3 e mezza è scattato l'allarme alla rottura della porta sul retro - conferma Fabio, il titolare del negozio di telefonia - ma i ladri sono entrati ugualmente e sono andati dritti alle vetrine chiuse a chiave e con all'interno i cellulari. Le hanno forzate aggiungendo altri danni. La conta dei danni totale è ancora in corso, ma tra cellulari rubati, danni da riparare alle strutture interne ed esterne, si può arrivare anche a 20mila euro».

Ancora al Bar Galleria

Il bar Galleria è l'attività economica più tartassata. Dal 30 dicembre sono ben 4 gli episodi delinquenziali patiti: tre con furto e spaccata, uno solo tentato senza intrusione. Tra giovedì e venerdì notte hanno forzato un ingresso e una volta dentro hanno demolito le slot machine e buttato tutta all'aria. «Non se ne può più: 4 furti in 25 giorni – dicono i titolari Andrea e Davide – la notte prima hanno provato a forzare l'ingresso senza riuscire a entrare per gli urli di una signora che li ha sentiti. Stavolta hanno usato un piede di porco e sono riusciti a entrare. Hanno rotto le macchinette che erano quasi vuote. Basta, oramai qui è uno schifo. Abitiamo poco lontano e di notte non dormiamo più: a ogni rumore sussultiamo pensando al peggio. Ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Non abbiamo più nulla da farci rubare, cosa dobbiamo fare per far cessare questa serie infinita di furti e danni?».

Storico arrotino

Girato l'angolo, nella stessa galleria, c'è uno storico arrotino. Qui hanno alzato una serranda, poi forzato e piegato la porta di entrata. «Per alzare la serranda occorre la forza almeno di due persone e fa un rumore notevole - spiega Luca, l'artigiano che vi lavora - dentro al negozio non tengo denaro, se non un centinaio di euro per i resti che ovviamente è sparito. Hanno aperto il registratore di cassa e rovistato nei cassetti. L'attività, passata di padre in figlio, risale ad oltre 80 anni fa. Mai si ricorda un furto».

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