Due cani uccisi con la stricnina: si erano appena allontanati da casa

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GAMBETTOLA. Due cani avvelenati e morti in brevissimo tempo: cresce la paura a Gambettola. Un Golden retriever e una meticcia  sono spirati nel giro di pochi minuti, sotto gli occhi dei loro proprietari. Hanno ingerito bocconi micidiali sparsi ad arte da un criminale, e ora il timore è che qualche altro animale, o addirittura un bambino, vi si possa imbattere.
Il racconto drammatico degli ultimi istanti di vita delle due bestiole arriva da un’abitazione sulla via provinciale Pascoli di Gambettola. È successo tutto ieri, a metà pomeriggio, ad una famiglia con due bambine di 5 e 9 anni.
«Due dei miei cani sono usciti per distrazione dal cancello - riferisce Silvia Zignani - Li abbiamo ritrovati poco dopo davanti a una azienda. Ma una volta riportati a casa, abbiamo notato che non stavano bene. Tempo 5 minuti, e sono morti uno dietro l’altro, mentre chiamavamo il veterinario, che si trova non molto distante. Lo stesso ci ha detto che la morte è avvenuta per avvelenamento. Un dramma per noi, ma anche per le nostre figlie, che hanno perso i loro compagni di gioco, Peter e Luna. Ho avvisato i carabinieri, anche se non ho ancora sporto denuncia, ma lo farò nei prossimi giorni».
Il veterinario Davide Paolucci conferma: «Sono stato chiamato dai proprietari e mi sono precipitato da loro. Quando sono arrivato, uno dei cani era già spirato e l’altro stava esalando gli ultimi respiri. Per le caratteristiche del decesso e la rapidità della morte, non c’è dubbio che si tratti di avvelenamento, probabilmente da stricnina. I proprietari mi hanno riferito che domani (oggi per chi legge, ndr) porteranno le carcasse degli animali all’Istituto zooprofilattico di Forlì e quindi nei prossimi giorni avremo le conferme del caso. Se i decessi sono stati causati da bocconi avvelenati, c’è da stare poco tranquilli».
Il sindaco Roberto Sanulli commenta: «Se l'avvelenamento fosse avvenuto per un atto volontario, sarebbe gravissimo. A Gambettola non si ha memoria di un simile viltà e questi gesti non appartengono al modo dei gambettolsi di concepire i rapporti con gli animali».

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