Ritorna da un viaggio e ricomincia a sottoporre a stalking l'ex convivente

Rimini

CESENA. Sulla decisione del gip di tenerlo in carcere in attesa di giudizio deve aver pesato anche una inquietante precedente accusa che gli era stata mossa anni fa: stupro di gruppo.

Adesso invece è accusato di stalking. Un 34enne, originario del Maghreb, ma da tempo residente in Italia, è in carcere per resistenza a pubblico ufficiale e stalking nei confronti della ex convivente, di una decina di anni più giovane.

Le manette sono scattate nei giorni scorsi quando la donna ha chiamato la polizia. Non era la prima volta che richiedeva l’intervento delle forze dell’ordine per “scacciare” l’ex indesiderato da sotto casa ed allontanare da sé anche insulti e percosse. A differenza delle altre volte però in questo caso la donna ha anche formalizzato una denuncia circostanziata. Alla quale hanno partecipato anche alcuni parenti ed amici di lei, riferendo episodi tali da configurare l’ipotesi di stalking a carico dell’uomo.

Una storia nata di recente quella tra lei (che ha anche una bimba di due anni) e lui: del quale non possiamo riportare le generalità perché renderebbero identificabile anche la potenziale vittima dei fatti.

Si erano conosciuti a metà circa del 2016. Dopo essere stati fidanzati per un po’ l’uomo, a primavera inoltrata di quest’anno, sie era trasferito a casa di lei (sulle prime coline ai confini tra Cesena e la Valle del Savio) per convivere assieme: in una casa anche con la bimba piccola della donna ed ai genitori della donna.

Una convivenza ed un rapporto finiti nel giro di tre mesi. Lui, stando alla denuncia, la tradiva e, cosa peggiore, la maltrattava. Insulti e percosse ripetuti per i quali la donna aveva chiamato qualche volta ad aiuto anche le forze dell’ordine. La donna però non aveva mai denunciato: per timori di ripercussioni anche sulla sua bambina per l’aggressività dell’uomo.

Lo scorso fine settimana l’episodio che ha fatto “traboccare il vaso”. Lei ha saputo dal datore di lavoro che “qualcuno” l’aveva cercata in azienda. Spaventata si è fatta accompagnare a casa da alcune colleghe. Non appena sola lui è spuntato fuori: con insulti irripetibili e nessuna voglia di andarsene senza prima entrare in casa e “regolare i conti”. L’uomo non si è placato nemmeno all’arrivo di una Volante del Commissariato di polizia. Con gli agenti della Pantera prima costretti ad arrestarlo per resistenza. Poi impegnati fino a sera per raccogliere le testimonianze della donna e di alcuni parenti che avevano assistito ai condizionamenti subiti dalla vita della 24enne fatti di violenze verbali e fisiche patiti in passato.

Davanti al gip (difeso dall’avvocato Emanuele Gentili) l’arresto dell’uomo è stato convalidato. Rimarrà in cella in attesa di giudizio.

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