Le piccole meraviglie del frate inventore

Rimini

LONGIANO. Frate, esperto di astronomia e inventore di meccanismi. Nel 20° anniversario dalla morte, sono stati scoperti interessi “celesti” del creatore dei presepi Giovanni Lambertini. Il nipote del francescano, Gianni Tubertini di Imola, nei giorni scorsi ha consegnato al museo dell'arte sacra di Longiano alcuni oggetti unici.

Il frate

Nato il 6 dicembre 1916 a Castelmaggiore di Bologna, all’età di 12 anni Giovanni Lambertini entrò in seminario a Longiano. Nel 1933 approdò ad Assisi, quindi a Roma e nel 1940 ottenne l'ordinazione sacerdotale. In seguito ha prestato servizio a Longiano, Faenza, Bagnacavallo, Ravenna, per poi tornare a Faenza. Ha insegnato anche nelle scuole pubbliche. Nel dopoguerra realizzò il primo presepe meccanico e continuò a farne in viarie città.

A Longiano, durante la guerra, si rese attore del salvataggio dell'icona trecentesca del Santissimo Crocifisso. Per nasconderla dalle grinfie dei tedeschi, costruì un piccolo contromuro dove metterla al sicuro. Il Crocefisso si salvò e dopo la guerra fu tolto dal nascondiglio.

Ogni piccola cosa nelle sue mani prendeva vita come parte di una statua meccanica. Poi amava contemplare la bellezza della volta celeste, con telescopi autocostruiti, e si distinse anche nello studio dei terremoti. Il 23 febbraio 1997 si spense a Faenza.

Il brevetto

«L'anno scorso, dopo un articolo sul “Corriere di Cesena”, mi ha chiamato il nipote di padre Giovanni Lambertini - informa ora il direttore del Museo dell'arte sacra di Longiano Giorgio Buda - Appreso che nel museo custodisco materiale sullo zio, mi aveva anticipato di avere un suo presepe meccanico mai esposto e altri meccanismi. Gli ho chiesto di poterli esporre e in questi giorni me li consegnati. Si tratta di una Natività meccanica e un meccanismo-prototipo, una macchina che grazie al calore di una lampadina crea un movimento, e tramite specchi, riproduce l'apparizione degli angeli sul presepe». Resteranno esposti fino al 14 gennaio.

Poi Buda mostra copia dell'inedito brevetto che padre Lambertini aveva depositato a Ravenna il 21 giugno 1952, per una “serie di tre elementi per presepio dotati di particolari dispositivi per ottenere giochi di luce e immagini riflesse”.

Gli allievi

Due suoi allievi hanno fatto strada nel campo della magia e dell'astrofisica. «Fu padre Giovanni ad avvicinarmi alla magia e all'illusione - ha svelato nei mesi scorsi il mago di “Striscia la notizia” Antonio Casanova - Ero intento a osservare la magia del suo presepe meccanico, che aveva particolarità davvero insolite come l'apparizione degli angeli».

Ma anche l’astrofisico Massimo Robberto, che risiede negli Usa e lavora per conto di un'azienda della Nasa, ha rivelato: «Tra il 1968 e il 1971 ho abitato a Ravenna. Ho frequentato l'oratorio da Padre Lambertini. Quando mi ha mostrato il laboratorio scientifico, la collezione di minerali, compresa la precblenda radioattiva che brilla alla luce ultravioletta, e i telescopi, ne rimasi affascinato e decisi che avrei fatto l'astrofisico, come poi ho fatto».

Il nipote

«Per chi l'ha conosciuto da vicino - aggiunge il nipote Gianni Tubertini - non era solo l'“artista” del presepe”, ma un ispiratore di passioni. Ho raccolto varie testimonianze e in campi svariati».

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