Il bel canto ha perso la voce di Ornello Giorgetti

Rimini

CESENATICO. Si è spento un artista. Ornello Giorgetti, ricercatore appassionato e sopraffine, interprete indomito della lirica e del “bel canto”, è morto ieri.

Il repertorio

Un repertorio superlativo il suo, che spaziava dalla musica lirica all’operetta, dalle celeberrime canzoni di ogni tempo al grande teatro d’opera. Nel quale aveva recitato nel Barbiere di Siviglia, nel Rigoletto, nel Ballo in maschera, in Lucia di Lammermoor, nell’opera buffa del Don Pasquale per poi buttarsi a capofitto in tutti i ruoli e adattamenti dell’operetta: da “Cin ci la” al “Paese dei Campanelli”, da Scugnizza alla Vedova allegra, dal “Cavallino bianco” alla “Principessa della Czarda”.

Mattatore discreto

Ornello ha preso commiato con la vita a 76anni di età. L’ha fatto in punta di piedi, in modo discreto e riservato, al pari di quanto era solito fare dietro le quinte, prima di salire in palcoscenico, per poi un secondo dopo dare sfoggio, come lui in particolare era capace e ne aveva il dono, di tutta quanta la propria verve e bravura d’artista, di mattatore di scena.

Una lunga carriera

Qualità che aveva maturato in anni e anni di studio certosino, accompagnata da preparazione storico-culturale e attraverso un proficuo rigore e passione per la musica, gli spartiti d’opera che collezionava. Un impegno una dedizione totalizzante, durata per tutto il corso della vita e che più di recente lo aveva visto anche nel ruolo del divulgatore. In Ornello non c’era mai una sbavatura che lasciasse pensare all’improvvisazione sconsiderata. Mai un rattoppo ai suoi copioni lirici, agli adattamenti d’operetta, che imbastiva per i suoi spettacoli e il suo pubblico con eleganza e la maestria di un sarto raffinato d’altri tempi tra Belle epoque e Folies Bergeres. E stato Anfitrione sulle scene e Pigmaglione di nuove voci. È stato lui nel 2015 la sola memoria storica possibile , il testimone capace di ridare vita alle voci, agli artisti e alle compagnie liriche, anche di fama, che calcarono il Teatro comunale di Cesenatico nei suoi 150 anni di storia.

Autore e regista

Ma soprattutto Giorgetti è stato autore e regista dei suoi spettacoli, delle operette, delle canzoni che rappresentava, sapendo sempre cogliere con eleganza e da fine intrattenitore gli interessi e i desiderata di quel suo pubblico, che gli chiedeva di bissare.

Il lavoro da ottico

Un rigore e una passione artistica che per lungo tempo Ornello aveva coniugato con la professione di maestro ottico, nel suo studio-laboratorio che aperto fino una quindicina di anni fa si affacciava su corso Garibaldi. Lui che proveniva da una famiglia di orefici e pescatori a Cesenatico era la celebrità artistica della lirica, come Moretti lo fu per la poesia.

Un anno magico e la moglie Jean

Fin da quando nel settembre del 1972 il suo faccione e la sua voce apparve e si fece ascoltare sugli schermi della Rai. Era stato il basso -lirico vincitore del Concorso Rossiniano. Un anno in cui avvenne l’incontro più importante della sua vita, quello con la moglie Jean Bennet, arrivata da New York a Gatteo per studiare lirica, a casa del soprano Lina Pagliughi. I teatri italiani, da nord a sud, Giorgetti li aveva imparati a conoscere da protagonista con la sua richiesta e applaudita “Associazione culturale lirica romagnola - Magia d’operetta” di cui era indiscusso “capobanda”.

L’ultimo saluto

Giorgetti lascia la moglie, compagna inseparabile nella vita quanto sul palcoscenico Jean Bennett, il figlio Roberto, il fratello Cristiano. L’ultimo commiato terreno a Ornello Giorgetti si terra oggi pomeriggio alle 15 all’obitorio dell’Ospedale Marconi, poi i feretro partirà diretto al crematorio di Ravenna.

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