Polli stipati e maltrattati: scene shock girate di nascosto e mostrate dal Tg. Gli allevatori: «Quella non è la nostra avicoltura»

Rimini

CESENA. Ancora immagini shock sulle condizioni di vita dei polli rinchiusi dentro certi allevamenti intensivi. La denuncia arriva dall’associazione “Essere animali”, che per documentarle ha diffuso un video, trasmesso in anteprima, due sere fa, in un servizio televisivo del Tg1. È il frutto di un’indagine che mette in evidenza «capannoni sovraffollati di animali, molti dei quali feriti o estremamente deboli, a causa della selezione genetica che li porta ad ingrassare a velocità innaturale».

Filmati di nascosto

Le riprese sono state effettuate, con telecamere nascoste, in diverse aziende. Comprese alcune nel comprensorio cesenate, soprattutto nella zona tra la vallata del Borello e l’Appennino. Già in passato era scoppiato un pandemonio per un servizio simile fatto in capannoni riconducibili all’impero avicolo Amadori. In questo caso, invece, gli spazi finiti sotto tiro non sono identificabili.

Il “team investigativo” di “Essere animali” ha anche filmato quelli che definisce «ripetuti maltrattamenti compiuti dagli operatori, che prendono i polli a calci e li gettano brutalmente nelle gabbie al momento del carico verso il macello, che avviene quando gli animali hanno solo 40 giorni di vita». E poi sottolinea: «La carne di pollo che troviamo a basso costo nei supermercati proviene da questi allevamenti».

Descrizione cruda

Il quadro che viene dipinto è a tinte fosche: «Oltre 500 milioni di polli sono macellati ogni anno in Italia. Numeri che sono possibili solo condannando gli animali a gravi sofferenze. I nostri attivisti - segnalano da “Essere animali” - hanno filmato capannoni con all’interno anche 30 mila polli. E tutto ciò è pure consentito dalla legge, che permette di concentrare anche 20 polli per metro quadrato. I pulcini giungono all’allevamento quando hanno appena poche ore di vita, dopo la schiusa delle uova che avviene negli incubatoi. Ma ogni giorno che passa lo spazio a loro disposizione diminuisce. L’industria infatti, oltre a sottoporre questi animali a cicli di luce artificiale così da indurli a mangiare maggiormente, li ha selezionati negli anni sino ad ottenere polli in grado di ingrassare 4 volte più velocemente rispetto al 1950. Ma questa forzatura causa agli animali numerosi problemi di salute». Con la conseguenza che diventa «necessaria la somministrazione agli animali di farmaci e antibiotici, con conseguenze anche per la salute umana. Alcuni batteri stanno infatti sviluppando resistenza agli antibiotici che utilizziamo per curarci».

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