Prima i massaggi, poi le masturbazioni

Rimini

CESENA. Iniziava tutto come un normale massaggio. Ma alla fine veniva offerto un “extra”, indistintamente a uomini e donne: un’accurata masturbazione. Con un filo conduttore: la nazionalità cinese di chi gestiva questo business a luci rosse e delle collaboratrici di cui si serviva.

A fare venire a galla questa realtà sommersa, che però era pubblicizzata in modo molto esplicito, soprattutto sui siti web, è stata un’operazione di polizia giudiziaria condotta su vasta scala. Le hanno dato il nome “Dummy Massage” e ha visto impegnata la Squadra Mobile della Questura di Forlì-Cesena, coadiuvata dagli agenti del Commissariato di polizia di Cesena e da uomini del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna.

In seguito a 40 perquisizioni disposte dalla Procura guidata da Sergio Sottani, anche nel comprensorio cesenate è emersa una realtà scottante. Cinque dei 15 centri massaggi cinesi che sono stati fatti chiudere si trovano a Cesena, un altro a Savignano e un altro ancora a Cesenatico.

A Cesena sono state tratte in arresto le titolari di tre locali, tutte regolarmente registrate come piccole imprenditrici, che ora sono ristrette ai domiciliari.

Una ha 33 anni, è residente a S.Egidio e conduceva la propria attività in via Cervese 1484. Per procurare piacere alla clientela si serviva di una dipendente nata nel 1971.

Un’altra delle maitresse per le quali è stato deciso un provvedimento restrittivo della libertà ha 39 anni, abita nella zona del centro e gestiva un centro massaggi in via Quasimodo, a due passi dall’ex zuccherificio. Aveva al suo servizio una donna di 52 anni.

La terza cinese finita ai domiciliari ha 32 anni, risiede dalle parti di Madonna delle Rose e conduceva un locale in viale Bovio, dove l’addetta alle masturbazioni era una 39enne.

Le collaboratrici colte sul fatto durante i blitz sono state classificate come vittime dello sfruttamento.

Complessivamente si può stimare il giro d’affari nei sette centri sparsi nel Cesenate finiti nella rete fosse intorno ai 70 mila euro al mese. Tutti soldi incassati in nero, e proprio sul fronte fiscale stanno proseguendo le indagini nel mondo dei commercialisti, che potrebbero aiutare anche a capire se dietro le attività scoperte dagli inquirenti ci sia una qualche organizzazione (al momento pare di no).

Mediamente, in ogni locale, erano tre o quattro al giorno i clienti che usufruivano dei trattamenti erotici post-massaggio, pagando 40 euro a testa.

Gli stabili sottoposti a sequestro penale saranno restituiti ai proprietari nel giro di pochi giorni: non è infatti emersa a loro carico alcuna forma di complicità nello sfruttamento, ed infatti anche i canoni d’affitto richiesti non presentavano anomalie.

Una quindicina di agenti del Commissariato di Cesena sono stati impegnati dalle 13 di mercoledì fino a ieri pomeriggio nell’operazione “Massaggi finti” (questa la traduzione di “Dummy Massage”).

I delitti ipotizzati, di cui dovranno rispondere 19 persone indagate (tutte di nazionalità cinese, tranne una), sono tolleranza abituale di persone che esercitano la prostituzione all’interno di un luogo aperto al pubblico, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in danno di più persone e in costanza di rapporto di impiego.

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