Spinge giù dal viadotto la moglie ammalata

Rimini

VERGHERETO. L’idea di quello che avrebbero dovuto affrontare sua moglie, colpita da una malattia degenerativa, e lui stesso era tanto penosa da essere diventata insopportabile. Al punto che ha deciso di porre fine alla vita della donna, affetta da Alzheimer, facendo un gesto drammatico e poi suicidandosi. Ma entrambi sono ancora vivi.

La tragica vicenda si è sviluppata ieri, poco dopo mezzogiorno, sul viadotto lungo la E45 situato nel territorio di Verghereto. Al km. 168 della corsia sud della superstrada, una coppia di Gatteo ha accostato al guard-rail a breve distanza dalla galleria l’auto con cui si era messa in viaggio. Un viaggio che nelle intenzioni del 71enne avrebbe dovuto essere l’ultimo, per lui e per la moglie, che è nata nel 1953 ed è ospite in una struttura protetta.

Una volta scesi dalla vettura, i due si sono avvicinati al parapetto affacciato ad un dirupo. Pur essendo sopraelevato di una ventina di metri rispetto al piano sottostante, non è però un precipizio a strapiombo. E proprio questa conformazione ha fatto prendere una piega diversa al piano lucido e disperato che aveva preso forma nella testa del marito. Ha spinto di sotto la coniuge, ma più che volare giù è ruzzolata per 10-15 metri. Viste anche le condizioni di salute precarie per la malattia, ha riportato dei traumi ma i soccorritori accorsi sul posto la hanno trovata cosciente e l’hanno trasportata al Bufalini: qui è stata ricoverata nel reparto di Medicina d’urgenza, ma le lesioni patite non sembrano allarmanti, nonostante lo stato di salute generale sia un’incognita in più. Anche l’uomo è stato portato all’ospedale di Cesena, dopo che, non senza qualche esitazione, aveva deciso di seguire la moglie giù dal viadotto e farla finita. I traumi fisici che ha riportato sono lievi, ma ora si trova nel reparto di Psichiatria ed essendo accusato di tentato omicidio è piantonato dai carabinieri, che stanno svolgendo le indagini del caso, A quanto pare, prima di lanciarsi nel vuoto, il 70enne sarebbe stato notato da un passante, che avrebbe cercato di dissuaderlo ma alla fine ha avuto la meglio la sua volontà autodistruttiva.

Le operazioni di recupero dei coniugi feriti sono state laboriose (si sono protratte per circa un’ora e mezzo dal momento della chiamata fino all’arrivo al Bufalini) e sul posto, oltre ai militari dell’Arma, sono intervenuti anche i vigili del fuoco, accanto all’ambulanza e all’elisoccorso del 118.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui