Nonna Renata compie 110 anni

Cesena

CESENA. La città oggi festeggia la sua residente più anziana. Renata Bianchi compie 110 anni. Una longevità straordinaria raggiunta in maniera invidiabile, nonostante la vita non le abbia risparmiato dure prove. “Nonna Renata” è rimasta vedova da giovane, ed ha perso due figli in tenera età.

Anche il terzogenito se n’è andato troppo presto.

Nonostante tutto, Renata Bianchi non si è mai persa d’animo. Dopo una vita passata a lavorare nella fornace di S. Egidio come operaia, una volta arrivata all’età della pensione non ha potuto godersi il meritato riposo, ma è stata costretta a cercare nuovamente impiego come colf per arrotondare il magro assegno percepito. Particolarmente vivi i suoi ricordi del tempo di guerra: la fame, la miseria, le continue corse al rifugio antiaereo sotto la rocca e, in particolare, di quando fu assoldata per lavare gli indumenti dei militari inglesi.

«Mi ero offerta come volontaria - ha sempre detto - con la speranza di portare a casa un po’ di sapone, perché io non ne avevo neanche l’ombra. Terminato il primo incarico il capitano, mi chiese quanto dovevo avere e io risposi che non volevo niente e che, se proprio voleva, poteva darmi qualcosa da mangiare per la mia famiglia. Mi rispose che mi avrebbe dato da mangiare, ma che voleva pagarmi. Così da quel giorno divenni la lavandaia degli inglesi e mi trasferii nelle cantine del Leon D’oro. E ogni volta che pranzavano e cenavano, il capitano veniva chiamarmi per portarmi a tavola con loro».

Quella di oggi sarà una giornata speciale per questa cesenate specialissima, la decana della città. «Alla signora Bianchi che ho avuto l’occasione di conoscere alcuni anni fa - ha detto ieri il sindaco Paolo Lucchi - ho già inviato un messaggio personale di auguri, ma desidero farglieli anche pubblicamente, con grande affetto, a nome dell’intera città. Idealmente, li estendo a tutti i centenari e ultracentenari di Cesena».

Si tratta di un drappello piuttosto nutrito, composto da una trentina di persone: «Di loro, una decina ha raggiunto la fatidica soglia del secolo di vita quest’anno, mentre gli altri l’hanno già superata, in alcuni casi già da qualche anno. Ho scritto gli altri, ma forse sarebbe più corretto dire ‘le altre’. Infatti, i tre quarti dei centenari e ultracentenari cesenati è di sesso femminile (il dato esatto è di 23 donne contro 8 uomini). Ne ho conosciuti personalmente molti, portando loro gli auguri in occasione del centesimo compleanno, e li ho visti emozionati e felici per aver ricevuto ‘gli auguri del Sindaco’, ma io stesso sono sempre rimasto colpito dalle loro storie, spesso contrassegnate da fatiche e privazioni che a noi sembrano inimmaginabili». I centenari di oggi sono nati durante la prima guerra mondiale, hanno vissuto la loro giovinezza durante la seconda guerra mondiale, sono stati quelli che fra le macerie del dopoguerra si sono rimboccati le maniche e hanno cominciato la ricostruzione.

«Questa considerazione riguarda anche i molti ‘grandi anziani’ che vivono nella nostra città: gli ultraottantacinquenni sono più di 3.800 (di cui il 67% donne) e rappresentano circa il 4% della popolazione cesenate. L’allungamento della vita ha comportato la necessità di affrontare problemi di assistenza adeguata e sostegno alle famiglie che li accudiscono e già da tempo il nostro sistema di welfare dedica un particolare impegno di risorse umane ed economiche per rispondere ai bisogni delineati da questo quadro.

Ma la loro fragilità attuale, il loro bisogno di essere aiutati, non deve farci dimenticare ciò che sono stati, ma anzi deve spingerci a conservarne con cura le testimonianze e i ricordi.

E’ con questo auspicio che rinnovo gli auguri alla signora Renata, ‘ragazza’ della classe 1906, e a tutti i suoi quasi coetanei».

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