Sos Geometri: i genitori scrivono in Provincia

Rimini

CESENA. No a scuole, istruzione e studenti di “Serie A” e di “Serie B”. Dopo il caso evidenziato ieri di un’ aula divisa in due da alcuni armadi, e l’incredibile disagio che di certo vivono gli studenti nel cercare di fare lezione, il comitato genitori dell’Istituto tecnico per geometri “Da Vinci” ha scritto ai responsabili “logistici” degli istituti, ovvero il presidente della provincia Drei ed il responsabile del Servizio Tecnico Infrastrutture Leopoldo Raffoni.

L’accusa, che è anche la situazione a cui si chiede di porre rimedio, è quella di creare delle disparità tra studenti. Con i geometri nella parte dei sacrificati sull’altare degli studenti del Classico Vincenzo Monti.

«Quella per la quale vi scriviamo - dice Marino Bianchi, presidente del comitato genitori dell’istituto Geometri - è una delicata situazione che sta interessando negli ultimi anni il nostro istituto. Con ripercussioni negative che rischiano di minare da un lato, e in modo irreversibile, la specifica identità di questo importante istituto tecnico, dall’altra di violare e pregiudicare il diritto dallo studio dei ragazzi. Anno dopo anno, stando alle informazioni di cui disponiamo, su specifica e tassativa richiesta della provincia, diversi laboratori sono stati progressivamente o obbligatoriamente smantellati per far posto alle richieste di aule e di nuovi spazi da parte del Monti. Un enorme disagio per i nostri figli che si trovano costretti a svolgere la maggior parte delle lezioni in luoghi che creano una situazione di costante sacrificio, anche a carico dei docenti».

Il Monti a differenza dell’Itg, dicono i genitori, non ha necessità di laboratori specifici di indirizzo né di docenti tecnico pratici. «Si parla di spazi a volte nemmeno utilizzati anche se enormi. Perché solo all’Itg dunque sono chiesti sacrifici fatti di aule strette e spesso inadeguate? La soluzione di inserire due classi nella stessa aula, separando i due gruppi di studenti con degli armadi che non raggiungono il soffitto e creano quindi mescolanza di voci, rappresenta una soluzione che viola il diritto di un ambiente favorevole ad un regolare svolgimento delle lezioni. Come se non bastasse i nostri ragazzi dovono svolgere in classe le lezioni di Scienze Motorie. Oppure, approfittando della bella stagione, nel cortile della struttura».

Le richieste sono chiare: «Quello che vogliamo evitare è di assistere ad una strana gara dove pare che chi gestisce le scuole sia orientato ad una redistribuzione degli spazi, dove le regole non sono garantite in modo equanime e dove un concorrente sembra favorito sull’altro. Chiediamo a voi se sia la Buona Scuola a cui pensano le istituzioni. Al nostro istituto servono laboratori quali chimica, fisica, topografia, disegno, geofisica. Necessari al fine del diritto allo studio ma che sono stati soppressi».

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