Ricatto a luci rosse: anziano derubato

Rimini

CESENA. Hanno sottoposto a pressioni psicologiche tali un 79enne residente a ridosso del centro storico, da costringerlo a pagare 10 mila euro. La polizia ha interrotto un ricatto a luci rosse proprio mentre l’uomo stava per pagarne altri 10 mila in un’unica soluzione. Per “tacere” su una presunta molestia a minorenne.

Una “minore” che in realtà di anni ne ha 22 e che ora è in carcere a disposizione del pm Francesca Rago con l’accusa di estorsione, aggravata dal danno patrimoniale ingente e dal fatto che la vittima sia una persona anziana e quindi meno capace “di difendersi”.

Parte da lontano, dal mese di maggio, questa operazione condotta dagli uomini del Commissariato di polizia di Cesena.

E’ a quell’epoca infatti che un uomo di 79 anni, che come ogni giorno stava passeggiando in zona Barriera ed in direzione del centro, è stato avvicinato da quelle che ai suoi occhi apparivano come una madre con una prosperosa ragazzina.

«Una ragazza che a dispetto della vera età anagrafica - spiegano gli investigatori - ha un viso da bambina tale da poter effettivamente apparire come minore di età».

Le due donne avvicinano l’uomo con fare languido. Gli fanno capire di gradire la sua compagnia. Pian piano si spingono anche più in là: sulla strada di casa dell’uomo la madre lo incita addirittura a “palpeggiare” la figlia. L’uomo cerca di rifugiarsi nella sua abitazione ed è in quel momento esatto che tutto cambia. Le donne iniziano a gridare. Gli spiegano poi con calma ma in maniera determinata, che se non voleva essere denunciato per aver molestato una “bambina” avrebbe dovuto pagare.

L’uomo, pur di togliersele di torno, sgancia 200 euro che ha in casa. E’ l’inizio di un calvario che per lui durerà a lungo. A distanza di nemmeno un giorno le donne tornano alla carica in compagnia di un uomo. Che si presenta come “il padre della ragazzina”. Ripartono le minacce e gli vengono estorti altri soldi. Quindi iniziano le telefonate. «Mi hai rovinato la figlia. Adesso è in cura per le violenze psicologiche che ha subito. Devi pagare i medici».

E giù soldi... Anche con bonifici, per un ammontare che nel corso delle settimane diventa di circa 10 mila euro, con pagamenti anche di 2.500 euro alla volta. La spirale per la vittima si interromperà soltanto grazie all’attenzione che hanno prestato a lui i dipendenti della banca sul quale ha il conto corrente. Quando l’uomo si è presentato dicendo di dover fare un bonifico da 10 mila euro su un conto all’estero, dopo che in poche settimane aveva già asciugato parte del suo conto con altri 10 mila euro “spesi” a rate, gli sportellisti della banca hanno contattato il 113.

Non è stato facile per gli agenti farsi raccontare la storia dal 79enne. Che temeva ripercussioni e non capiva di essere vittima di un raggiro ber articolato.

L’arrestata, Zorina Bianca Lacatus, 22 anni e finta minorenne, assieme a sua madre (ora all’estero ma ricercata) ha precedenti per raggiri simili. Tanto che i poliziotti non escludono che a Cesena (zona di residenza dell’ammanettata) ci possano essere state altre vittime. Nel qual caso invitano a denunciare subito i fatti senza remore.

Le indagini compiute tracciando i versamenti precedenti e le telefonate ricevute dall’anziano, hanno permesso di identificare la finta minore ed almeno una delle persone che la aiutavano nella truffa. Indagini che continuano per consegnare tutti i componenti della banca del ricatto alla giustizia.

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