Simula infarti e chiama 150 volte l'ambulanza

Rimini

CESENA. All’ennesima sceneggiata è stato deciso che la misura era colma. I medici lo hanno segnalato alla polizia che lo ha denunciato per interruzione di pubblico servizio. Per centinaia di volte negli ultimi anni ha chiesto aiuto alle ambulanze del 118 ed al Pronto soccorso.

Simulando di vere problematiche di cuore. Ma il suo unico fine pare sia quello di cercare (inutilmente) di arrivare ad una pensione per invalidità civile. Sfruttare in maniera indebita, dunque, il sistema previdenziale della nazione in cui vive e della quale già da molto tempo è anche cittadino a tutti gli effetti. Interruzione di pubblico servizio è dunque l’accusa che da ieri grava sulla testa di un marocchino di origini ma da tempo cittadino italiano, classe 1949. Lavora presso una cooperativa sociale. O meglio “lavorerebbe” presso la stessa visto che quasi sempre si mette (più o meno indebitamente) in malattia. I medici e gli infermieri del pronto soccorso così come il personale del 118, ormai lo conoscono a menadito. A cadenza regolare, da anni, simula malori e svenimenti in strada. Poi si fa trasportare dal 118 al pronto soccorso dove dice di aver male al petto o in altri posti, e di avere bisogno di controlli al cuore. Dai quali, ogni volta, esce senza nemmeno un giorno di prognosi perché in realtà non ha nulla.

Ieri mattina l’ennesima sceneggiata. Prima si è sdraiato in strada. Poi, una volta arrivato in pronto soccorso, ha iniziato ad urlare che stava malissimo. A buttarsi per terra ed a chiedere esami. Esami che gli sono stati fatti e che, come sempre, hanno dato esito negativo. Almeno 150 gli accessi in pronto soccorso in ambulanza, ai quali però si sono aggiunte molte volte nelle quali in pronto soccorso l’uomo si è recato da solo. Il referto stilato ieri dal medico che lo ha controllato è stato lapidario. «Si tratta di un simulatore seriale di patologia cardiaca. A fronte di centinaia di accessi in pronto soccorso non è mai emerso nulla negli esami che nel tempo sono stati svolti». L’uomo è stato più volte consegnato anche alle cure degli specialisti di psichiatria. Anche loro non gli hanno mai trovato nulla di patologico: «In generale una volta dimesso non si è mai nemmeno recato a ritirare farmaci che gli sono stati prescritti... «Il suo comportamento distoglie gli operatori del servizio ambulanze e quelli del pronto soccorso dalle persone che invece hanno veramente bisogno di aiuto. Si raccomanda quindi di segnalare la questine agli organi competenti».

E così è stato. Ieri il caso dell'uomo è arrivato al personale del posto di polizia del Bufalini. Che ha provveduto a denunciarlo per interruzione di pubblico servizio. Difficile dire se basterà a placarne la volontà di diventare un falso invalido. Ma di certo lo porterà prima o poi ad essere giudicato in Tribunale.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui