Abuso edilizio al Ridotto

Rimini

CESENA. Una parete demolita nello storico Palazzo del Capitano. Per costruire un angolo cottura servizio del bar inserito nel contesto del ridotto. Un esercizio commerciale che, tra poco, verrà messo a bando per i prossimi sei anni. E’ la particolarità più appariscente che emerge dall’elenco degli abusi edilizi contestati a maggio.

Abusi pubblicati negli ultimi giorni all’albo pretorio comunale.

Nella contestazione mossa ai soci responsabili della ditta che gestisce il bar si parla di “Realizzazione di opere di manutenzione straordinaria” come la demolizione di una parete interna e l’installazione di un angolo cottura. In quello che è il fabbricato adibito a gelateria. Si tratta di un bene tutelato dalla Soprintendenza quello che si trova al civico 2 di via Mazzini, in pieno centro storico.

Nella contestazione si evince che i lavori contestati sono stati fatti in assenza di autorizzazione e di titolo.

Sono complessivamente otto le nuove contestazioni edilizie che il Comune muove ad albo pretorio. Le prime due sono la realizzazione di una tettoria su una corte comune di un fabbricato di civile la abitazione ed interventi di manutenzione straordinaria (come la trasformazione in un ripostiglio in una cucina) o di nuova costruzione) come la realizzazione di una veranda e un manufatto ad uso ripostiglio). I tutto in uno stabile che si trova in via Saralvo alle Vigne.

Contestata la trasformazione di un ripostiglio una una cucina anche in un’altra abitazione posta lungo la via Ravennate a Ronta.

In via Purgatorio a Monticino i controlli hanno portato a contestare ad un unica famiglia come sia stato costruito un intero fabbricato colonico, nonostante l’edificio previsto in demolizione al fine della costruzione del nuovo sia ancora esistente. La nuova contestazione è finalizzata alla demolizione dello tesso vecchio edificio a cura dei proprietari.

A Macerone lungo la via Cesenatico per le accuse era senza autorizzazione un intervento di manutenzione ad una casa dove è stata completamente ripianata una tettoia.

Nell’elenco ad albo pretorio anche alcune situazioni risolte. Come un piazzale creato invia Marzolino I a Case Finali dove erano stati posti dei container che è stato ripristinato com’era prima degli abusi. O la chiusura del procedimento, con rilascio di sanatoria, per una delle vecchie e contestate autorizzazioni temporanee, che riguardava una porzione del ristorante “La Fonderia” di via Casale.

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