Il nuovo ospedale ora è una certezza

Rimini

CESENA. Nata come un’idea a cui il sindaco accennò in pubblico per la prima volta nel 2012 e sviluppatasi in un vero programma con la recente nascita di un comitato cittadino chiamato a ragionarne e discuterne, da giovedì sera la costruzione di un nuovo ospedale a Cesena è una certezza. Durante il dibattito sul tema all’interno della festa dell’Unità al parco “Frutipapalina” di Sant’Egidio, l’assessore regionale Sergio Venturi ha infatti sposato in modo appassionato il grande progetto, impegnandosi anche a finanziarlo con fondi della Regione.

Le dichiarazioni di Sergio Venturi, sorprendentemente esplicite e chiare, hanno rimosso l’ultimo ostacolo che avrebbe potuto rallentare il percorso verso la realizzazione di una nuova struttura ospedaliera: la necessità di trovare i soldi per passare dalle parole ai fatti. Ad occhio e croce potrebbero servire almeno 200 milioni di euro. Finora si confidava in un rilancio dell’edilizia ospedaliera su scala nazionale, attraverso risorse statali in grado di coprire il 95 per cento della spesa. Dopo anni di immobilismo su questo versante, Giuseppe Zuccatelli, ex direttore dell’Ausl di Cesena ed attuale consigliere comunale del Pd, aveva auspicato un rifinanziamento del piano di grandi opere in campo sanitario risalente ai tempi del ministro Donat Cattin. Questa sua visione keynesiana, secondo cui il rilancio dello sviluppo può e deve passare attraverso sostanziosi investimenti pubblici in settori chiave (come la sanità è sicuramente), l’ha ribadita anche l’altra sera.

Ma l’assessore Venturi ha spiazzato tutti facendo una promessa che dribbla quella che resterebbe comunque un’incognita legata alle scelte del governo: una parte delle risorse per costruire il nuovo ospedale di Cesena si potrà recuperare nelle pieghe dei budget dell’Auslona romagnola e il resto lo metterà la Regione.

«Lascerete in eredità ai vostri figli un nuovo ospedale che durerà 30-40 anni e che la Regione pensa convintamente di finanziare - ha detto Venturi concludendo l’incontro di due sere fa, moderato dal giornalista Rai Antonio Farnese - È un’occasione molto importante per la comunità cesenate, anzi per l’intera Romagna».

Più chiari di così non si poteva essere e l'assessore regionale ha aggiunto un appello perché i cittadini partecipino attivamente al comitato nato per stimolare la partecipazione allo sviluppo di questo ambizioso progetto.

È stata musica per le orecchie del sindaco Paolo Lucchi, che si è anche sbottonato sul sito ottimale dove costruire il Bufalini del nuovo millennio. Dopo avere elencato i requisiti essenziali (su tutti la disponibilità di un terreno di proprietà pubblica in una zona pianeggiante e vicino ai principali collegamenti viari, partendo dalla A14 e dalla Secante), ha per la prima volta dichiarato espressamente quello che si era intuito da vari indizi. L’area più adatta - ha detto Lucchi - è quella di 22 ettari, di proprietà dell’Ausl, situata lungo la Gronda Bretella, a due passi dal casello autostradale di Villachiaviche.

Il sindaco ha poi premuto sull’acceleratore: «La progettazione di nuovi ospedali spesso richiede 15 anni - ha detto il primo cittadino cesenate - Noi invece vogliamo correre, sia nella fase della progettazione sia nella realizzazione».

L’assessore Venturi lo ha spalleggiato annunciando un rapido studio di fattibilità e sottolineando che la Regione intende concentrare i propri investimenti in ambito ospedaliero su «due o tre priorità», a cominciare proprio dal nuovo Bufalini, che potrebbe fare da apripista e modello di riferimento. La sensazione è che potrebbe essere operativo nel giro di una decina di anni.

Le risorse destinate alla sanità che arriveranno da Roma la Regione le vuole invece destinare a quella che considera l’esigenza principale nel prossimo futuro: lo «sviluppo sul territorio di una capillare rete di case della salute per avvicinare le cure alle persone, che con l’invecchiamento della popolazione devono fare i conti sempre più spesso con patologie croniche. In questo modo - ha spiegato Venturi - vogliamo ridurre al minimo i ricoveri ospedalieri».

A proposito di case della salute, un grande e moderno polo di questo tipo dovrebbe nascere proprio nella parte più moderna dell'attuale area ospedaliera: la Piastra Servizi. Il vecchio monoblocco sorto nel 1962 è invece destinato ad essere abbattuto per lasciare spazio ad un grande parco collinare.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui