Cesena stralciato dal processo pricipale

Cesena

CESENA. Gestione Campedelli del Cesena Calcio. La parte più corposa delle accuse andrà in aula il 17 febbraio del 2017. Ma il Cesena calcio attuale non ci sarà. Almeno non in questa fase.

La posizione di Giorgio Lugaresi infatti è stata stralciata per un difetto di notifica. Tornerà al preliminare in solitudine.

Tutti gli altri indagati dal capo procuratore Sergio Sottani dopo le investigazioni della Guardia di Finanza di Cesena, sono stati rinviati a giudizio nell’aula del giudice Luisa Del Bianco dove il pm ieri era Sara Posa.

In questa che è la tranche di indagine più ricca economicamente sono contestati anche il riciclaggio e il falso in bilancio per l’affare Yuto Nagatomo.

Ad avere i maggiori oneri finanziari contestati in aula sarà come atteso Igor Campedelli: che gestì il Cesena tra la fine del 2007 e la primavera 2013.

Le accuse però che portano con sé il maggior carico (con pene potenziali tra 4 e 12 anni di carcere e nessuna prescrizione) vengono contestate all’imprenditore Potito Trovato.

All’ex presidente Campedelli (difeso dall’avvocato Fabio Giovanni Belloni del foro di Milano) è stata contestata una serie di frodi fiscali tramite fatturazioni per operazioni milionarie ipotizzate come fittizie o inesistenti. Tra le contestazioni l’omessa Iva dell’anno 2012 da 3 milioni di euro. Infine c’è anche l’accusa di falso in bilancio: una supervalutazione solo “sulla carta” da 4 milioni di euro per il terzino ora dell’Inter Yuto Nagatomo.

Sulle spalle di Potito Trovato (difeso dall’avvocato Antonio Baldacci) gravano accuse per elementi fittizi per cifre superiori al milione di euro in trance differenti. L’accusa più grave è però quella di riciclaggio: aver trasferito denaro cercando di ostacolare la ricostruzione della provenienza dello stesso interponendosi nelle transazioni tra varie società e l’Ac Cesena, per poi riversare i soldi in conti privati di Campedelli o di società gestite dallo stesso Campedelli.

Molto meno coinvolto in questa parte d’inchiesta, almeno rispetto al primo processo già in corso, è Maurizio Marin (difeso dall’avvocato Luca Ferrini). Il giudice ha ritenuto di rinviarlo a giudizio malgrado la sua difesa ritenga che almeno parte delle accuse che gli vengano contestate facciano parte del primo processo già in corso in cui è imputato.

Tra i dirigenti del Cesena di allora chiamati davanti al Gip (ora è presidente del San Marino Calcio) c’è il commercialista Luca Mancini (difeso dall’avvocato Gabriele Bordoni di Roma, Tommaso e Umberto Guerini di Bologna).

Gli viene contestato di aver emesso fatture per operazioni inesistenti che il Cesena ha poi inserito nelle dichiarazioni dei redditi: per un totale superiore al milione di euro.

Chi in una primissima fase della gestione Campedelli del Cesena si occupava dei conti è il commercialista Luca Leoni (difeso dall’avvocato Alessandro Sintucci). A lui si contesta la frode fiscale per importi ed elementi passivi fittizi tramite la Manager Consulting Srl di San Marino (per 15.000 euro) e di aver emesso fatture che l’accusa ritiene false per euro 52.000 di imponibile, nei confronti del Cesena Calcio.

Infine per l’imprenditore pescarese Coclite Mastrorazio (difeso dall’avvocato Emilio Grumelli) l’accusa parla di appropriazione indebita per un ammontare complessivo di 177 mila.

Esce di scena da questo processo come detto il Cesena Calcio attuale.

L’attuale presidente Giorgio Lugaresi (difeso dall’avvocato Giovanni Majo) firmò il primo bilancio “post Campedelli” per non incorrere in problematiche societarie che potessero avere riflessi negativi sulla squadra, vidimando così, secondo la Procura, elementi fittizi passivi sui conti.

Un difetto di notifica lo farà ripartire dal preliminare. Sempre che la Procura decida di continuare ad agire contro l’attuale società calcistica e contro Lugaresi: che per primo con un esposto diede il via alle indagini sulla gestione Campedelli della squadra.

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