Assalto a portavalori

Rimini

CESENA. Assalto in stile guerrigliero contro portavalori in autostrada. Con spari contro il veicolo che trasportava denaro, tanto denaro (circa 2 milioni di euro), per farlo accostare. E poi un colpo messo a segno solo parzialmente, dopo avere sventrato il tetto del blindato ma essere stati interrotti dagli schiumogeni anti-rapina nel bel mezzo del saccheggio.

Sono alcuni dei fotogrammi della scena impressionante che ieri pomeriggio si è dipanata davanti agli occhi terrorizzati di tante persone.

Tre le auto che i malviventi, che erano almeno sei, hanno usato per l’attacco e in seguito per la prima fase della fuga. Dopodiché le hanno date alle fiamme, salendo su una vettura di passaggio che hanno fermato e sequestrato. Ed è stato con questo veicolo che sono riusciti a trovare un varco nella recinzione dell’autostrada e ad abbandonarla. A quel punto, può darsi che la fuga sia proseguita a bordo di altri mezzi. Ma forse per qualcuno anche a piedi, visto che qualche testimone ha detto di avere scorto uomini armati in mezzo alle campagne, mettendo in modo massicce ricerche a tappeto delle forze dell’ordine non solo su strada ma anche tra le zolle dei poderi e l’erba alta.

In questa sceneggiatura da brividi c’è stato spazio anche per tante comparse che faticheranno a dimenticare l’esperienza che hanno vissuto. Sono le persone che loro malgrado si sono trovate nel posto sbagliato al momento sbagliato, perché stavano percorrendo la A14, diventata all’improvviso zona di guerra. E poi tanta gente ha visto sfrecciare volanti della polizia e gazzelle dei carabinieri sulle strade urbane attorno al casello di Villachiaviche e in seguito sui percorsi di campagna in direzione Gambettola. Il tutto mentre l’elicottero dell’Arma sorvolava l’area di Ruffio nel tentativo di individuare dall’alto i malviventi.

L’inferno si è scatenato intorno alle 18.45, quando diversi uomini incappucciati ed armati fino ai denti hanno messo di traverso un camion per bloccare il blindato che trasportava denaro. E’ successo tutto sulla corsia in direzione nord, più o meno al km. 104, tra i caselli Valle Rubicone e Cesena sud. A quanto pare, erano almeno una mezza dozzina i criminali che hanno seminato il terrore. Ben presto si è formata una colonna di mezzi che stavano transitando in autostrada in quel momento e le persone a bordo hanno visto quegli uomini minacciosi e travisati, con fucili e mitra in pugno, che si aggiravano tra i veicoli. Forse hanno intimato ai conducenti di accostare ai lati della carreggiata, o forse questa manovra è stata fatta in modo spontaneo per allontanarsi dal pericolo.

Quello che è accaduto immediatamente prima e in seguito è complicato da ricostruire in modo esatto. Il caos è stato totale. Il blindato della ditta “Civis Augustus” preso di mira è stato affiancato dai banditi e bersagliato con diversi colpi di arma da fuoco: almeno quattro le incrinature visibili nel vetro del parabrezza ed una nel finestrino laterale, che comunque sono anti-proiettile e quindi hanno retto. L’obiettivo di questo primo assalto, che era quello di costringere il portavalori ad accostare e fermarsi, è stato centrato. Ma le due guardie “sotto assedio” hanno mantenuto il sangue freddo, attenendosi alle procedure indicate in questi casi: mai aprire né scendere dal mezzo.

Allora i criminali sono saliti sul tetto ed usando un flessibile lo hanno aperto come una scatoletta. A quel punto, hanno iniziato a portare via sacchi pieni di banconote, ma non sono riusciti a portare a termine il “lavoro”. E’ infatti entrato in azione un dispositivo anti-rapina: uno schiumogeno, che li ha spiazzati. Quanto all’entità del bottino, per ora è azzardato fare stime ma potrebbe essere una porzione tutto sommato limitata della cifra contenuta all’interno del portavalori.

Dopo la provvidenziale entrata in funzione dello spara-schiuma di sicurezza, ai banditi non è rimasto altro da fare che scappare in fretta e furia, ma sempre mostrando un’organizzazione da professionisti del crimine. Le tre vetture sono state date alle fiamme, e si sono alzate verso il cielo dense colonne di fumo visibili anche a chilometri di distanza dall’autostrada. In quella gran confusione è stato bloccato un veicolo di passaggio scavalcando il guard-rail e dopo avere violato la recinzione dell’autostrada gli assalitori sono riusciti ad abbandonare la strada.

Da quel momento si sono sostanzialmente perse le loro tracce. Anche se, come accade sempre in queste situazioni, le segnalazioni si sono sprecate. Il primo avvistamento, una volta fuori dalla A14, sarebbe avvenuto dalle parti di Gattolino. E presto le ricerche non si sono concentrate solo su veicoli, a cominciare da una Volvo nera su cui è stato riferito che c’erano tre banditi con fucili a pompa all’interno, ed un Range Rover grigio-bianco (che è stato detto stesse viaggiando da Gattolino verso Calabrina), e poi anche un Ducato bianco. Dopo pochi minuti è stata segnalata la presenza di persone appiedate munite di armi che dalla descrizione data sembrano kalashnikov. Da quanto raccontato, sarebbero passati dalle campagne tra via Redichiaro e la zona di Gattolino, dirette verso Gambettola. Militari ed agenti si sono riversati in zona, perlustrando palmo a palmo i campi. E hanno anche trovato qualcosa che potrebbe essere utile per le indagini: un mazzo di chiavi, a quanto pare di un veicolo Renault (nella foto in alto a sinistra).

Un ausilio dal cielo ha provato a darlo l’elicottero dei carabinieri, che ha cercato di individuare eventuali mezzi in fuga o comunque sospetti.

I controlli sono andati avanti a lungo, mentre si cercava di riaprire al traffico, almeno parzialmente, la A14. Operazione complicata dalla necessità di spegnere i roghi dei veicoli incendiati e disseminati su un percorso di vari chilometri.

Ma fino a ieri sera tutti i tentativi di individuare ed acciuffare i banditi erano andati a vuoto.

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