Cicloturisti in fuga dalle strade disastrate

Rimini

VALLE RUBICONE. Cicloturisti in fuga da strade colabrodo o con traffico pesante. L'allarme arriva da chi i gusti dei ciclisti per passione e per turismo li conosce bene. «I ciclisti senza strade adatte e in sicurezza - dichiara Alessandro Spada che si occupa dell'organizzazione della famosa Nove Colli - sono come i calciatori senza i campi di calcio. Allo stato attuale varie strade che portano in alta collina sono veramente messe male. Bisogna agire presto, con interventi strutturali. Il miglior incentivo al cicloturismo in Romagna è quello di sistemare le strade percorse dai cicloturisti durante tutto l'anno. Per gli alberghi della costa oramai i cicloturisti che si spingono verso l'entroterra, da febbraio a ottobre, sono una risorsa economica importante. E le strade pericolose sono un gran cattivo biglietto da visita».

Il presidente della Nove Colli insomma conferma come il cicloturismo sia diventato negli anni una risorsa importante per il turismo romagnolo. Anche perché si tratta di un turista che ha un profilo economico medio-alto.

Gli operatori economici seguono le nuove tendenze e guardano con interesse al nuovo segmento. Ma in questi ultimi mesi c'è una preoccupante inversione di tendenza: «I cicloturisti sono in diminuzione - spiega Angelo Quaranta, che lavora per conto di uno dei maggiori tour operators europei - posso confermare che questa diminuzione ha numeri consistenti. I tour operators specializzati puntano il dito sullo stato disastrato di molte strade e nel traffico pesante esistente in zona. Una delle strade più contestate è la provinciale Uso che da Santarcangelo sale in collina. E' la più famosa poiché teatro degli allenamenti di Pantani, il quale gode ancora di grande fama nei paesi nordici e, più di tutti, in Germania poichè uno dei rivali di Pantani ai Tour de France, oltre ad Armstrong, era il tedesco Ullrich».

«I fattori di fuga sono senz'altro le mancate riparazioni del mantello stradale - aggiunge - con la mancata messa in sicurezza. Poi incide anche il traffico pesante verso le cave e la discarica di Sogliano».

E secondo lo specialista: «Per fortuna che a tutt'oggi la stampa tedesca non è a conoscenza dell'esistenza di una discarica che risulta essere una grande concentrazione di rifiuti. Se ciò avvenisse, perderemmo anche gran parte del turismo straniero sulla riviera. Ironia della sorte, le autorità del turismo dell'Emilia Romagna vorrebbero incrementare il turismo nell'entroterra. Faccio presente che negli ultimi 20 anni il cicloturismo è diventato importantissimo per la riviera. Esistono da anni gruppi come Bike Italy della Team work di Rimini, Bike Riccione, ecc., il cui modello viene anche richiesto da altre regioni italiane. L'importanza risiede principalmente nel fatto che tale turismo non ha bisogno del balneare e copre i periodi di bassa stagione, da fine marzo sino a metà giugno e settembre-ottobre».

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