«L'azione legale è l'unica possibilità»

Rimini

CESENA. Al netto della rabbia per il fatto sentirsi traditi dal punto di vista umano, l’unica strada che resta ai soci di Brc per cercare di recuperare le loro quote è quella di fare causa ai responsabili. Un’azione di responsabilità che potrebbe coinvolgere non solo i quasi 40 amministratori e sindaci revisori, che sono già stati chiamati a rispondere del loro operato. Parola dell’avvocato Ugo Ruffolo, molto noto al grande pubblico per le sue apparizioni televisive.

Ieri mattina, nel corso di una puntata della trasmissione televisiva “Mi manda Rai Tre”, in una puntata dedicata quasi interamente al caso Brc, il giurista di fama nazionale ha tagliato corto. Ha invitato i soci a tutelarsi nell’unico modo possibile, cioè avviando un’azione di responsabilità, magari sotto forma di class action, non solo contro chi ha amministrato Brc nella sua fase ordinaria, ma eventualmente anche nei confronti dei commissari che sono stati chiamati a prendere le redini della banca (poi messa in liquidazione) nella fase di gestione straordinaria della banca. E addirittura nei confronti di Bankitalia, che - ha avvertito l’avvocato Ruffolo - potrebbe essere chiamata a rispondere nel caso in cui si dimostrasse che non ha vigilato a dovere. E lì non ci sarebbe il problema di riuscire a trovare soldi a sufficienza per restituire agli 8 mila soci i circa 16 milioni di euro di quote versate.

Insomma, il luminare di diritto civile ha suggerito di allargare e di alzare il tiro rispetto a quanto sta già facendo il liquidatore, che sta portando avanti le azioni di responsabilità, e anche rispetto all’offensiva legale che le associazioni dei consumatori (Adoc Uil e Federconsumatori Cgil) sono pronte a scatenare.

Negli studi televisivi di Rai Tre, in rappresentanza della Federazione regionale delle Bcc, è intervenuto anche l’avvocato Marco Palmieri. Ruffolo ne ha avute anche per lui. Prima di tutto, perché è anche difensore dei sindaci revisori finiti nei guai. Una commistione di ruoli considerata inopportuna in quel contesto televisivo. E poi perché, secondo l’avvocato Ruffolo, la Federazione delle Bcc avrebbe dovuto metterci la faccia direttamente, così come - ha aggiunto - sarebbe dovuta intervenire prima che i problemi esplodessero. Palmieri, dal canto suo, ha difeso sia chi dirigeva la banca o aveva compiti di vigilanza (sostenendo che loro stessi non sarebbero stati consapevoli della gravità della situazione), sia la Federazione delle Bcc (ricordando che il sistema del credito cooperativo ha coperto gli obbligazionisti subordinati di Brc, per una somma complessiva di ben 25 milioni di euro).

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