Marijuana a chilometro zero

Rimini

CESENATICO. Coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio: questi i reati contestati ad Aldo Zavalloni, coltivatore di insalata e ravanelli, classe 1963 e cesenaticense, a cui il settore anticrimine del commissariato di polizia di Cesena ha sequestrato 80 kg di marijuana e 8 kg di semi pronti ad essere impiegati nella nuova produzione.

A destare i sospetti dell'anticrimine è stata la voce insistente che nel cesenate fosse possibile acquistare marijuana a «chilometro zero». «La notizia circolava da qualche giorno – ha spiegato ieri il dirigente del commissariato Michele Pascarella – Abbiamo avviato l'attività di indagine e in breve tempo abbiamo individuato nella zona di Sala l'area di produzione. Fondamentali in tal senso sono stati i pattugliamenti ordinari e straordinari».

Qualche giorno di osservazione discreta ha permesso agli agenti di individuare le serre in cui presumibilmente è stata coltivata la marijuana. Nei giorni scorsi nel primo pomeriggio gli agenti hanno fatto irruzione nella proprietà e hanno rinvenuto nelle serre una grandissima quantità di piante essiccate in parte già lavorate e un sacco contenente poco meno di 8 chili di semi. Materia prima che Zavalloni poi lavorava nel laboratorio che si era creato nel sottotetto dell'abitazione. All’interno delle stanze erano presenti diverse cassette in plastica ricolme di infiorescenze essiccate di cannabis, nonché 8 sacchetti sigillati sottovuoto contenenti la stessa sostanza ridotta in polvere pronta per la vendita.

Nel sottotetto gli agenti hanno trovato essiccatori, frullatori, macchine per il sottovuoto e un macchinario pensato proprio per la defoliazione della marijuana: «Si tratta di un macchinario canadese, pensato apposta per ottimizzare la procedura della defoliazione nella lavorazione della marijuana. È un macchinario molto costoso e questo ci lascia pensare, anche per via del quantitativo di semi trovati, che la produzione fosse ben avviata e con forti prospettive per il futuro».

«Quella che abbiamo smantellato – prosegue il dirigente Pascarella – è un traffico di grandi dimensioni. Il prodotto dalle prime analisi è risultato di essere di discreta qualità e pensato per una vendita “all'ingrosso”. È chiaro che era convinto di trovarsi in una zona vocata non solo dal punto di vista agricolo, ma anche dal punto di vista strategico perchè periferica e presumibilmente adeguata a mimetizzare la produzione illecita. Con questa operazione abbiamo sfatato un po' di false credenze».

Il valore della droga sequestrata è tra i 50 e i 60mila euro.

Per Aldo Zavalloni si sono aperte le porte del carcere di Forlì. A suo carico le accuse di coltivazione, produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente con l'aggravante, non da poco ai fini della pena, dell'ingente quantità. il procedimento penale è seguito dal pubblico ministero Sara Posa.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui