Respinto il patteggiamento per il broker

Rimini

SAN PIERO IN BAGNO. Pena concordata troppo lieve. Niente patteggiamento per Silvio Vannini: il broker che si è presentato alla Guardia di finanza auto denunciando di aver dilapidato al gioco, ed in particolare in un casinò italiano, i soldi degli investimenti di molti clienti, compresi alcuni dei suoi parenti. Ieri mattina l’uomo si è presentato fisicamente davanti al giudice Monica Galassi.

Era accompagnato di fronte al Gip dal suo avvocato Giordano Anconelli. Nelle scorse settimane era stata fissata per lui un’udienza in fase d’indagine. Era stata concordata assieme al titolare delle indagini, il Pm Filippo Santangelo con il quale s’intendeva chiudere a tempo di record (fuori da questa formula le prescrizioni di codice hanno tempistiche più lunghe) la vicenda.

Al giudice per le indagini preliminari era stata avanzata una richiesta di ratificare la pena concordata di un anno, 11 mesi e 23 giorni di reclusione. Ovvero il limite più alto, fuori dal quale scatta la condizionale e la carcerazione. Vannini, che si trova da alcuni mesi recluso in cura in una struttura per malati di gioco, aveva chiesto un permesso per poter uscire ed essere presente all’udienza. La risposta che si è sentito dare dal Gip in aula è stata però inattesa.

Troppo lieve, secondo Monica Galassi, la “punizione in accordo” tra accusa e difesa. Questo malgrado le attenuanti che, nel corso della vicenda, Vannini ha accumulato al punto di vista penale.

Si è auto denunciato ed ha collaborato fin dai primi minuti con la guardia di finanza per la ricostruzione di tutti i soldi distratti negli anni ai clienti. “Generiche” d’attenuazione non ritenute sufficienti dal gip per la pena che era stata ipotizzata.

Adesso il fascicolo sul caso è tornato sul tavolo del pm titolare dell’inchiesta. Le ipotesi che si profilano sono molteplici. Difesa ed accusa potrebbero trovare un nuovo accordo per un ulteriore patteggiamento della pena in fase d’indagine. Ma, stante le indicazioni ricevute ora dal giudice per le indagini preliminari, questo dovrà prevedere una pena più alta, che quindi faccia scattare sia la condizionale che la reclusione per i reati contestati. Se così non sarà ci sarà la richiesta di rinvio a giudizio. Con la quale Vannini potrebbe chiedere un rito abbreviato subito davanti al Gip. Oppure andare verso un rito ordinario. Se ne saprà di più soltanto dopo le inevitabili valutazioni che sia la Procura che il difensore dell’uomo dovranno fare nelle prossime settimane.

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