E' già tempo del presepe sulle barche

Rimini

CESENATICO. Dal 29 novembre al 10 gennaio torna il presepe allestito sulle vecchie barche del Museo, al quale si aggiungerà poi il presepe realizzato nelle antiche Conserve. L’inaugurazione di quello acquatico è prevista per le 17 di domenica. Sarà preceduta dai canti del coro Ad Novas. Insieme al presepe si illuminerà, in piazza Pisacane, l’albero di Natale con addobbi realizzati con gomitoli lavorati a maglia da “Un Mare di Lana”, Gruppo Knitting Cesenatico.

E da metà dicembre le luci si accenderanno anche sull’altro presepe “da copertina”, tanto più ligio alla tradizione francescana: quello delle Conserve riprodotto con statue a grandezza naturale, nella coreografia dell’omonima piazza del centro storico, ove si allineano ancora le antiche ghiacciaie, che riempite di neve, dal XVI secolo, conservavano il pesce.

Ogni fine settimana, per tutto il periodo delle festività, nel centro storico, verranno organizzati mercatini di Natale, spettacoli per grandi e piccini e intrattenimento musicale. Per agenzie viaggi, alberghi, ristoranti, negozi, dicembre è sempre più tendenza considerarlo periodo di “alta stagione” turistica. E aiuta tanto l’originale presepe della marineria. Allestito sulle vecchie barche in legno e a vela, da pesca e da viaggio, oggi all’ancora. Bragozzi, battane, lancioni, trabaccoli, paranze faranno così da sfondo alla festa cristiana. Il presepe della marineria fu iniziato nel 1986. La prima statua delle cinquanta di cui oggi si compone, dopo la sacra Famiglia e de i Re Magi, è stata quella di San Giacomo Apostolo , santo dei viandanti e pellegrini e patrono di Cesenatico. Nel corso degli anni si sono aggiunte tante altre figure presepiali, che raccontano dei personaggi, delle attività, degli “scorci” di vita della marineria locale: pescatori, marinai, timonieri, osti, pescivendoli, falegnami, calafati, fabbri e poi suonatori, burattinai, venditori di paese, e tanti bambini assorti ora dai giochi, incantati ora dagli angeli del cielo, attratti talvolta dai delfini che nuotano in mare. Le statue sono incise nel legno di conifera, rivestite da robusta tela fatta per durare nel tempo, modellate in ampi drappeggi e cosparse da una strato di cera. Pennellata a caldo per isolarle dalla salsedine e dei freddi delle galaverne invernali. I colori sono quelli con cui venivano tinte e inspessire le vele; la cera è quella che serviva per proteggere e irrobustire cime, sartiame e reti. Il risultato è di grande effetto scenico ed evocativo. Tanto che il presepe galleggiante può vantare il riconoscimento di “Patrimonio d’Italia per la tradizione”, attribuito dal ministero del turismo.

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